Le interviste sono state realizzate nell’estate 2003 dal prof. Marco Lombardi durante una missione esplorativa in Kurdistan che ha prodotto un progetto DEEP di intervento in collaborazione con l’università di Sulaimani per il rafforzamento delle strutture democratiche irakene.
Come ti chiami? Didar Khalid Khaled
Quanti anni hai? Ho venti anni. Non sono più studente, ma non sono analfabeta. Ho finito la seconda superiore a Erbil.
Perché sei in carcere? Sono stato catturato perché ero con Ansar al Islam. Sono entrato con loro a 18 anni.
Come hai conosciuto questa organizzazione? Volevo fare Jihad. Ero amico di uno di loro.
Qual è l’obiettivo di Ansar Al Islam? La ragione principale, come mi hanno fatto capire durante i loro discorsi, era fare Jihad per l’Unico Grande Dio.
Come kurdo perché credevi nella Jihad? Ciascuno di noi ha una propria convinzione e io allora credevo in quella.
Da quanto tempo sei detenuto? Da un anno e due mesi (fine agosto 2003).
Hai ancora le stesse convinzioni? No, non ci credo più.
Come giudichi il fatto che molti giovani facciano Jihad? In verità ora io sono sicuro di avere cambiato certezza idea, ora non sono più d’accordo che i giovani entrino nelle questioni islamiche, non sono d’accordo che entrino nei partiti islamici.
Sei pentito? Si sono pentito
Quanto tempo devi ancora scontare in prigione galera? Non lo so. Ma è solo per un periodo tra poco mi libereranno e spero di rifarmi una vita.
Cosa dovevi fare il giorno che sei stato arrestato? Dovevo andare a farmi saltare in area in un ufficio governativo.
Cosa è successo quel giorno? Avevo addosso un gilet con una cintura esplosiva (Nota: 5 kg di TNT), ma quando sono entrato tra di loro nel luogo…ho avuto paura di farmi esplodere. E poi mi dispiaceva farmi uccidere per uccidere degli altri.
Ma allora eri disposto a farlo. Perché? Perché farmi uccidere e uccidere gli altri fa parte della Jihad.
La tua vita non è più importante della Jihad? Si è più importante.
Come ti trattano qui in carcere? Bene, non mi manca niente.
Sei sposato? No.
I tuoi genitori sono contenti che tu sia ancora vivo? Sì, sono contenti che non mi sia fatto esplodere. Vengono a trovarmi, domani aspetto la loro visita. Ho cinque fratelli, ma non sono islamici (integralisti), e due sono in inghilterra. I miei fratelli erano partigiani e poi sono andati in Inghilterra.
Come era strutturato il tuo gruppo di Ansar? Ansar ha degli uomini che venivano a parlare con me o con altri ragazzi per convincerli a eseguire atti terroristici, suicidi e attentati.
Sì, d’accordo ma dimmi come era organizzato il tuo gruppo, c’era un capo che impartiva ordini…? Eravamo sette persone nel nostro gruppo, ognuna di noi doveva uccidersi in qualsiasi modo, e Abdullah Raman Shafi ci coordinava.
Eravate tutti kurdi? Sì. Ma i membri di Ansar che coordinavano erano in rapporto con Al Qaeda.
Come ti chiami e quanti anni hai? Sono Abu Assi, ho ventotto anni. Sono kurdo, di Erbil.
Come possiamo parlarci? Parlo in arabo, parlami in kurdo e io rispondo in arabo.
Perché sei qui? Sono qui perché ero venuto per uccidere il Primo Ministro kurdo perché è un infedele e governa un’area infedele. Nell’attacco sono stato ferito e il giorno dopo sono stato arrestato. I miei compagni sono stati tutti uccisi, eravamo in tre, io sono stato ferito, ma abbiamo prima ucciso cinque guardie del corpo del Primo Ministro.
Da dove vieni e di quale organizzazione facevi parte? Io sono di Erbil, un città a 200 chilometri da qui, sono un mujaid della Jihad e lavoravo con Ansar Al Islam e Al Qaeda, che sono due organizzazioni che collaborano e hanno il medesimo programma.
Come era strutturato il tuo gruppo di Ansar al Islam? C’era un emiro, un vice e 20 membri di un Consiglio. Dietro di loro ci sono 7 basi con ognuna 100 persone.
Come mantenevano i contatti con Al Qaeda? Abbiamo un buon rapporto con Al Qaeda, l’anello di collegamento era un gruppo di arabi venuto qui da noi. Dopo di ciò alcuni kurdi sono andati in Afghanistan a fare gli addestramenti. Sia loro che altri gruppi di arabi sono poi tornati qui da noi.
Adesso che fine ha fatto Ansar, c’è ancora o non c’è più? Ansar Al Islam c’è ancora e siamo più forti di prima, se prima avevamo un solo indirizzo oggi non l’abbiamo più perché siamo ovunque sul territorio. Non è stato catturato nessuno del Consiglio, siamo presenti e più forti che mai. A noi non interessa fare Jihad solo qui o impossessarci delle città, noi facciamo Jihad qui o da qualunque altra parte non fa differenza. Loro ci uccidono e noi li uccidiamo che sia qui o a New York non cambia niente. Dopo l’attentato al primo ministro le attività di Ansar Al Islam sono aumentate, non sono diminuite.
Quale è il nome dell’emiro? Abu Adbullah Shafii
Quando sei entrato in Ansar? Nel 2000 ho cominciato a collaborare con loro e sono uno dei fondatori. Cosa facevi prima? Studiavo testi scientifici islamici.
Da quanto tempo sei detenuto? Un anno e sette mesi.
Per quanto tempo dovrai stare in prigione? Non importa, non lo so. Io credo di rimanere qui perché credo di restare qui con l’aiuto di Dio. Quando cambierò le mie idee mi lasceranno andare, ma io non cambio idea. Io non credo nelle leggi dei tribunali e resto fedele alle mie idee.
Ti senti prima kurdo o arabo? Io sono kurdo e orgoglioso di essere kurdo e amo la mia nazione più di ogni altra. Parlo in arabo soltanto perché ritengo sia meglio.
Io non ti conosco e tu non mi conosci. Saresti disposto a uccidere uno come me perché non condivido le tue idee? Se tu sei un infedele non ci metto un attimo a ucciderti, ma se tu sei un mussulmano sono disposto a uccidere per te anche mio padre o mio madre. Se so che tu sei un infedele ti uccido. E se sei un musulmano con un gruppo di cristiani uccido prima te di loro. Se sei un membro di un’organizzazione o di un esercito non ci metto un attimo a ucciderti.
Marco Lombardi