The first years after the 9/11 attack were used to wage war against Al Qaeda in what seemed to be a US affair. Soon it became evident that Europe was also under threat and while european countries never adopted a direct, clear military approach to countering terrorism, they did take measures and adopted polices that challenged longstanding principles of human rights and liberties. Continue reading
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Armi da fuoco fai-da-te: un futuro vicino? – by Gabriele Mori
“Domattina il sole brillerà, gli ucelli canteranno e chiunque sarà in grado di scaricare legalmente istruzioni per stampare in 3D un arma di plastica integralmente funzionante, incluso un AR-15, un’arma da guerra: cosa mai potrà andare storto?” Continue reading
Base USAF: auto bomba esplode all’ingresso. Chi bussa? – by Daniele Plebani
Un’automobile, il giorno 21 marzo 2018 alle ore 19:00, carica di bombole di gas propano si è lanciata contro l’ingresso principale della Travis Air Force Base in Fairfield, in Northern Carolina. Il guidatore, morto nell’attacco, ha deliberatamente innescato l’esplosione. La base USAF ospita circa 10.000 persone e la sua operatività è di supporto alle operazioni nel pacifico con cargo e trasporti. L’FBI sta trattando l’episodio come un caso di terrorismo, a causa della volontarietà dell’atto suicida. Continue reading
New York e terroristi Uzbechi nel quadro del jihadismo dell’ex Urss – by Giovanni Giacalone
L’attentato di Halloween a New York torna a far parlare ancora una volta del pericolo proveniente da jihadisti originari di paesi ex membri di quella che era una volta l’Unione Sovietica. L’attentatore, identificato come l’uzbeko Sayfullo Saipov, era giunto negli USA nel 2010 dopo aver vinto la “green card” alla lotteria che ogni anno mette a disposizione 55.000 permessi. Continue reading
Las Vegas 58 morti: la micidiale guerra della comunicazione continua a colpire – by Marco Lombardi
Las Vegas 58 morti: la micidiale guerra della comunicazione continua a colpire, in maniera drammatica perché in suoi proiettili generano sempre più incertezza, quando invece comprendere lucidamente le caratteristiche del nemico è fondamentale. Continue reading
The Charlotte social unrest violence: Why islamist terrorism is not the sole security threat – By Maria Alvanou
Since the attack of September 11, the U.S. took the lead in the struggle against terrorism. They did so dealing with it in the context of “war against enemies of the nation”, so that american citizens are protected from “external” threats that challenge the security of the country. This line of response set standards (legal, military, and police) that affected counterterrorism strategy globally. Yet it is not terrorist attacks, but social unrest violence that has been challenging seriously and repeatedly the domestic security of the country. Killings of members of the African American community by the police, as well as more generally the phenomenon of police brutality in relation to racial prejudice[1] have been the background for serious protests, violent riots, even “revenge shootings”[2]. Continue reading
September 11, 2016: Are we safer today? – By Maria Chr. Alvanou
It was 15 years ago, since terrorism shaped global history and turned international terrorism into the number 1 security threat. The infamous attack remains a symbol of jihadist atrocity and a reminder of how even the mightiest military power on earth can be vulnerable. “Al –Qaeda” became a name to fear, perceived as the Lernean Hydra of terrorism, especially because it waged global jihad as an “umbrella network”, under which off-springs, cells and individuals could perpetrate attacks in a flexible way and without the conventional structural and operational limitations of the past. Continue reading
Orlando e la strage di Omar Mateen – by Marco Lombardi
Orlando e la strage di Omar Mateen è l’evento più rilevante di questi anni che apre una serie di interrogativi, i più ancora senza risposta. Continue reading
Coordinamento ed efficacia operativa: una coalizione fragile su un terreno instabile – by Marco Maiolino
Obama e Putin discutono oggi, all’interno della cornice delle Nazioni Unite, le strategie relative al contrasto dei finanziamenti dello e allo stato islamico, in prospettiva di aumentare il coordinamento e l’efficacia operativa della coalizione internazionale anti IS. Continue reading
Daesh è arrivato a San Bernardino?…forse non importa – by Alessandro Burato
14 morti e 17 feriti è il bilancio della sparatoria avvenuta mercoledì 2 dicembre a San Bernardino. La questione dei motivi che hanno portato Syed Farook, 28 anni e Tashfeen Malik, 27, a compierla è ancora aperta. Si stanno battendo tutte le piste: dalla vendetta, a un vero e proprio atto di terrorismo e ad una via di compromesso tra le due. La volontà di Syed di sfogare la sua insoddisfazione sul luogo di lavoro, forse in concomitanza allo sviluppo di un processo di radicalizzazione, lo avrebbe portato, insieme alla sua compagna, ad irrompere nelle struttura sparando a raffica e piazzando esplosivi che sono rimasti inesplosi. Continue reading
Ebola? Put a tick – by AlessandroBurato
A man goes to the hospital saying he is not feeling very well. Medical staff, due to the international health alarming situation is trained to fill a pre-assessment checklist in which information about recent travel itineraries has to be reported. The man says to the nurse he has just come back from a journey in West Africa, in particular from Liberia. A tick is placed in the provided box. However, that information is not fully communicated to the doctor who, after a diagnosis of low-grade fever from a viral infection, sends the patient home with antibiotics. After three days the man is hospitalized in the isolation room with a completely different diagnosis: Ebola.
Intervista di Marco Lombardi a Radio SBS. Giochi di guerra cibernetica 26 giugno. Il protagonista dello scandalo Datagate Edward Snowden si trova al momento nella zona di transito dell’aereoporto di Mosca, conteso tra Russia e Stati Uniti. Secondo l’esperto di cyber-terrorismo Marco Lombardi siamo nel pieno di una guerra: ascoltiamo perché.