Perché è importante fare chiarezza sui fatti avvenuti il 20 marzo tra Crema e Milano, gli eventi dell’autobus della Paullese? Sono molte le ragioni per parlarne. Una su tutte: è stata sfiorata una delle stragi più gravi che il nostro Paese, l’Europa, potesse vedere. Continue reading
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Terrorismo intorno al Mondo: o si pensa “nuovo” o siamo finiti – by Marco Lombardi
La discussione in corso dopo gli attentati in Nuova Zelanda, a Utrecht e sul bus milanese è estremamente interessante. Ci entro a “gamba tesa” soprattutto per criticare la maggior parte delle argomentazioni che ho letto in questi giorni, perché quest’ultima settimana è un ulteriore punto di rottura per la comprensione del terrorismo e, di conseguenza, delle necessarie strategie per combatterlo. Continue reading
Attacco in Nuova Zelanda 3 – First comments on the perpetrator, the dehumanization of victims, social and legal responses – by Maria Alvanou
The attacks in New Zealand have shocked the country and also the international community with their barbarity. The authorities are still looking into the events and their research concerning the surrounding facts is still under development. Continue reading
Attacco in Nuova Zelanda 2 – Le contraddizioni di Tarrant – by Matteo Vergani
Il manifesto di rivendicazione di Tarrant (Il 15 marzo 2019 Brenton Tarrant, Australiano di 28 anni, ha aperto il fuoco in due centri islamici di Christchurch, Nuova Zelanda, uccidendo almeno 50 persone) è pieno di contraddizioni: Continue reading
Attacco in Nuova Zelanda 1 – The Great Replacement: il “nuovo” estremismo transnazionale che non ti aspetti – by Marco Lombardi e Barbara Lucini
49 persone sono state uccise in in seguito a due attacchi a due moschee di Christchurch, in Nuova Zelanda commessi da Brenton Tarrant australiano di 28 anni. Nella drammaticità dell’evento quello che più interessa è il manifesto pubblicato sul profilo Twitter dell’attentatore che elenca in modo dettagliato le ragioni di tale gesto. Continue reading
La Cina e il terrorismo – by Marco Boscariol
Così come il ruolo della Cina si è espanso negli affari politici ed economici globali, così pure si è accentuata la sua esposizione al terrorismo domestico ed internazionale. Questa nuova esposizione allo stesso tempo è legata nella risposta a tali nuovi fenomeni da due principi di vecchia data, quello di “non intervento” e quello di “non interferenza”. Continue reading
Hamas crowdfunding bitcoin: legitimizing cryptocurrencies from a jihadist perspective – by Daniele Maria Barone
On January 29, 2019, Abu Obeida, the spokesman for Izz ad-Din al-Qassam, the armed wing of the Hamas, announced that the group is now accepting donations in bitcoin[i]. An attempt to get around international restrictions on funding the organization, by circumventing the banking system and international anti-money laundering (AML) measures. Continue reading
Jihad e Balcani, verso una nuova fase della minaccia – by Giovanni Giacalone
Lo scorso 13 gennaio le autorità serbe hanno arrestato in Sangiaccato il 21enne Armin Alibasic, legato ad ambiti salafiti e wahhabiti della zona di Novi Pazar e accusato di essersi attivato per organizzare un attentato contro il presidente russo Vladimir Putin, in visita a Belgrado lo scorso 17 gennaio assieme a una delegazione. Continue reading
“Terror globalization” in New Year’s Eve: The Tokyo and Manchester attacks – by Maria Alvanou
New Year’s Eve was- as expected- a difficult time for security officials worldwide, trying to make sure that the festive celebrations would not be marred by a terror attack. Despite all efforts, two attacks, one in Japan and one in the UK took place and each of them is important for different reasons. Some first comments while the law enforcement research is ongoing are the following: Continue reading
Secular-economic radicalization to violence: The case of the “yellow vests” movement in France – by Maria Alvanou
What started in France during November as just a wave of street protests against rising fuel prices has developed into a mass movement against the government of Macron, riots, injuries, vandalisms, loss of lives and a country in the verge of imposing state of emergency[1]. Continue reading
Jihad as a Business Segment: the Malhama Tactical Team – by Daniele Maria Barone
A few days ago, after a year of promotions and calls for donations in the name of the jihad, Twitter suspended the Malhama Tactical leader’s account. Continue reading
Nuove Ricerche: Etnografie dell’Estremismo Politico – Ethnographies of political extremisms – by Barbara Lucini
Il panorama dell’estremismo politico sia nazionale sia internazionale[1], senza trascurare forme violente dei gruppi separatisti è vario e frammentato per quanto concerne i temi di interesse, per le modalità comunicative e narrative, nonché per i canali comunicativi prescelti. Continue reading