Tag Archives: Radicalization

26Dic/17

TRIVALENT – Terrorism pReventIon Via rAdicaLisation countEr-NarraTive

TRIVALENT is a three years EU funded project which aims to a better understanding of root causes of the phenomenon of violent radicalisation in Europe in order to develop appropriate countermeasures, ranging from early detection methodologies to techniques of counter-narrative. ITSTIME is part of the Consortium. Continue reading

18Apr/17

Valutare i programmi di prevenzione dell’estremismo violento (CVE) – by Matteo Vergani

L’allarmante verità sui programmi di prevenzione dell’estremismo è che non sappiamo se funzionano davvero. L’ho sostenuto in un recente post sul sito del think tank australiano “The Lowy Institute“, in cui ho segnalato l’assenza di valutazione dei programmi di prevenzione dell’estremismo, sia in Australia sia a livello globale. Continue reading

11Set/16

September 11, 2016: Are we safer today? – By Maria Chr. Alvanou

It was 15 years ago, since terrorism shaped global history and turned international terrorism into the number 1 security threat. The infamous attack remains a symbol of jihadist atrocity and a reminder of how even the mightiest military power on earth can be vulnerable. “Al –Qaeda” became a name to fear, perceived as the Lernean Hydra of terrorism, especially because it waged global jihad as an “umbrella network”, under which off-springs, cells and individuals could perpetrate attacks in a flexible way and without the conventional structural and operational limitations of the past. Continue reading

28Lug/16

“Ich bin Deutscher! Ich bin hier geboren!” Identità sconnesse e violenza estrema nelle ultime ondate di terrore in Germania – by Barbara Lucini

“Sono tedesco! Sono nato in Germania”: questa frase urlata in modo tanto rabbioso quanto difensivo da Ali David Sonboly dovrebbe diventare il simbolo delle violenze occorse in questi ultimi giorni in Germania, ma anche Francia e USA, così come potrebbe essere una valida quanto oramai sottovalutata risposta alla domanda Warum? Perché? Continue reading

06Lug/16

Italian Foreign Terrorist Fighters: a quantitative analysis of radicalization risk factors – by Alessandro Boncio

The Italian jihadist scene with its fluid profile and features has been analyzed in different occasions by academics and experts. Their publications however, were conducted with a qualitative approach and, apart from some real cases description and analysis, there is a vacuum in the quantitative research that needs to be filled. Continue reading

16Giu/16

Il predicatore Bujar Hysa intervistato per i media albanesi – by Giovanni Giacalone

Il fenomeno della radicalizzazione islamista in atto in Albania è chiaramente collegato all’infiltrazione wahhabita in determinati ambiti della società albanese, considerati “sensibili” alla propaganda estremista, dove le condizioni socio-economiche sono particolarmente critiche, nonché dove le istituzioni faticano ad arrivare. Continue reading

30Mag/16

Le “no-go zones” europee: tra luoghi di concentrazione etnica e movimenti fondamentalisti islamici – by Alice Cappello

L’arresto di Abdeslam Salah e in generale gli avvenimenti dello scorso marzo a Bruxelles, hanno rimarcato la problematica delle comunità islamiche e della ghettizzazione etnica.
Salah infatti, è riuscito a nascondersi a Bruxelles per ben quattro mesi dopo l’attentato di Parigi (novembre 2015). Un periodo che sembra paradossalmente lungo. Ci si chiede come sia stato possibile che l’intelligence e le autorità belghe, non siano riuscite a farsi carico di un problema la cui soluzione era evidentemente sotto ai loro occhi. Questo fatto, unito agli attentati di Bruxelles, pone Molenbeek, quartiere a ovest della città, in una situazione scomoda: quanta attenzione e quali politiche e interventi sono da effettuare in zone a così alta concentrazione etnica (in particolare di matrice islamica)? Ma soprattutto, quali sono le comunità islamiche più rilevanti e dove agiscono quelle più radicalizzate?

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16Mag/16

Socializzazione resiliente, terrorismo e movimenti antagonisti – by Barbara Lucini

Durante queste ultimi giorni, alcuni fatti meritano un’attenzione particolare, in quanto da essi emerge chiaramente il ruolo finora sottovalutato della sociologia e dell’analisi che essa può offrire, per l’interpretazione e la valutazione di fenomeni terroristici o ad essi associati. La sociologia in particolare permette di comprendere processi sociali tipici come la socializzazione in connessione con le attività terroristiche e gli ambienti sociali e geografici dove esse si sviluppano. Continue reading

07Ott/15

Stop Djihadisme: l’iniziativa mediatica del Governo francese per combattere il reclutamento di IS – by Marco Maiolino

La Francia, come già dimostrato dai tragici episodi di Parigi e Lione, è nel mirino dei Jihadisti e più precisamente, di Daesh (IS). Secondo le stime del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, approssimativamente 1700 tra cittadini francesi e stranieri residenti in Francia sono implicati in attività terroristiche, di cui 470 si trovano, oggi, a combattere in Siria e Iraq. Continue reading