Chi ha seguito il nostro commento di ieri all’ultimo comunicato di Cantlie si è visto comparire, seguendo il link al reportage, il seguente annuncio:
In sostanza YouTube considera il video di Cantlie contrario al servizio che espleta.
Chi ha seguito il nostro commento di ieri all’ultimo comunicato di Cantlie si è visto comparire, seguendo il link al reportage, il seguente annuncio:
In sostanza YouTube considera il video di Cantlie contrario al servizio che espleta.
Siamo alla seconda puntata del John Cantlie non più giornalista prigioniero – quello in tuta arancione stile Guantanamo della serie “Lend Me Your Ears” – ma ormai testimonial del Califfato: il richiamo al primo numero della serie (“sono a Kobane”) è esplicito sul finire di questo secondo “From inside Mosul”. Continue reading
Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due cooperanti rapita dal Aleppo (Siria) il 31 di luglio 2014, sembrano essere vive. L’ultimo giorno del 2014, è stato postato un video Il giornalista Zaid Benjamin rilancia via twitter (@ziadbenjamin), al chiudersi del 2014, l’informazione che il negoziato tra Al-Nusra e il Governo Italiano per il rilascio dei due ostaggi è in fase di stallo e l’appello videoregistrato postato sul canale YouTube “Islamic Sham”.
Oggi, 18 dicembre, i media comunicano che la Procura di Palermo ha aperto un’indagine dopo che i servizi segreti hanno segnalato la possibile presenza di terroristi tra gli immigrati sbarcati negli ultimi mesi in Sicilia. Sul caso indaga anche la Procura di Milano: si legge che inquirenti milanesi hanno utilizzato lo “strumento normativo delle intercettazioni cosiddette preventive” per “verificare ipotesi di terrorismo individuale, nonché le segnalazioni, provenienti da svariate fonti, relative all’adesione-partecipazione allo ‘stato islamico’”. Di massima la notizia è abbastanza “sotto traccia”, e ciò è bene considerata la sensibilità politica intorno al tema migrazione e a quello terrorismo: due questioni capaci di mobilitare la “pancia” della politica e della gente e che, invece, hanno bisogno di politiche rigorose frutto di una analisi fredda e consapevole. Continue reading
Marco Lombardi alla radio SBS di Melbourne. Il dramma di Martin Place ha visto la sua conclusione nella mattina di martedì, con la morte del sequestratore e di due ostaggi. L’esperto di sicurezza e cyber-terrorismo Marco Lombardi discute con noi il ruolo dei ‘lupi solitari’ nel terrorismo moderno.
Marco Lombardi alla Radio Svizzera Italiana sull’attacco a Sidney. Intervista al radiogiornale del 15 dicembre 2014, a partire dal 4° minuto.
La comunicazione di IS è sempre più strategica e ben condotta: di certo tra le miglia di combattenti occidentali di IS c’è qualcuno che si è formato nelle nostre università e nel Califfato non ha imbracciato l’AK47, ma utilizza gli strumenti per la post-produzione video.
E’ di ieri, 19 novembre, l’ultimo anello della catena.
Una delle major di IS, al-Hayat Media Center, ha lanciato via social un video di 7 minuti e 19 secondi intitolato “Cosa state aspettando” in cui sono protagonisti Abu Osama al-Faranci, Abu Maryam al-Faranci e Abu Salman al-Faranci: come si evince dal nome sono tre francesi che in lingua francese (ma con sottotioli in arabo e inglese) chiamano alla guerra giovani occidentali. “Ci sono a disposizione armi e automezzi e bersagli pronti per essere colpiti. C’è anche il veleno a disposizione, per avvelenare l’acqua e il cibo dei nemici di Allah. Uccideteli e sputagli in faccia e schiacciateli con le vostre automobili” proclama l’anchorman rivolgendosi ai giovani francesi.
Come spesso accade intorno a IS c’è scalpore e sorpresa: ingiustificata.
IS sta perseguendo i propri obiettivi secondo una strategia arguta e lineare, in cui combattimento, assassinio di massa, comunicazione, azione economica e politica convergono nel progetto di costituzione dello Stato Islamico. L’impiego dei combattenti stranieri si colloca in questo puzzle che non può stupire in quanto il disegno è evidente.
Dabiq è il magazine pubblicato da IS in cui si danno indirizzi religiosi, politici e strategici del Califfato. Sull’ultimo numero di Dabiq, a pagina 14, comincia un lungo articolo che giustifica la schiavitù delle donne catturate concludendo che “Prima che Shaytān riveli i suoi dubbi alle menti e ai cuori deboli, uno dovrebbe ricordarsi che rendere schiave le famiglie dei kuffār e prendere le loro donne come concubine è un aspetto fortemente riconosciuto dalla Sharī’ah.Se uno la rifiuta o la deride, è come se rifiutasse o deridesse i versi del Qur’ān e le narrazioni del Protefa (che la pace sia con lui) e quindi rifiutase l’Islam. In fine, un numero di studiosi contemporanei ha detto che l’abbandono della schiavitù ha comportato un aumento della fāhishah (adulterio, fornicazione, ecc.), perché la Sharī’ah non prevede alcuna alternativa al matrimonio, quindi un uomo che non può permettersi il matrimonio con una donna libera si trova circondato dalla tentazione del peccato. In aggiunta, molte famiglie musulmane che impiegano domestiche per i lavori di casa, affrontano la tentazione di una proibita intimità e la conseguente zinā tra l’uomo e la domestica. Qualora questa fosse sua concubina la relazione sarebbe legale. Queste ancora sono le conseguenze dell’abbandono della jihād.”
Oggi è caduta Ayn al-Arab, la “Primavera degli Arabi”, quella che i media chiamano alla curda Kobanê, nel governatorato di Aleppo in Siria, nell’area di controllo di IS, dove Emirato di Aleppo e Califfato si confondono. Il fatto è che Kobanê è sul confine turco, dal quale si godeva fino a poco fa lo spettacolo dei combattimenti, tra i carri turchi schierati e le truppe impegnate ad allontanare i curiosi, i fuggitivi e coloro i quali – curdi – volevano recarsi a combattere nella città.
Una nuova vittoria di Al Baghdadi su Al Zawhiri è il messaggio di oggi (datato 11 settembre), congiuntamente emesso da AQAP e AQIM.