Tag Archives: Jihad

07Gen/15

Charlie Ebdo: attacco al cuore dell’Europa – by Marco Lombardi

Lascio la descrizione dell’evento ai media che la stanno divulgando in questi minuti.

Mi limito a evidenziare alcuni punti di attenzione e riflessione.

Charlie Ebdo è un giornale satirico francese la cui sede è nel cuore di Parigi: in Rue Nicolas Appert, nell’undicesimo arrondissement, poco a nord di Place des Vosges e di Bastille. Aveva appena pubblicato – sul suo profilo Twitter – una vignetta che ritraeva il Califfo in chiave satirica, come sua abitudine mettendo sotto tiro tanti “potenti” del mondo, dalla chiesa alla politica. Il risultato è per ora di 12 morti (a cui si aggiungono feriti anche gravi) a seguito di un attacco devastante con kalashnikov e lancia razzi, condotto da due o tre terroristi islamisti urlanti: “Vendicheremo il Profeta” e “Allah u Akbar”. Insomma… si è portato a termine quanto si sarebbe voluto fare dopo la pubblicazione delle vignette sul danese  Jyllands-Posten, che aveva pubblicato il 30 settembre del 2005. Ma allora non accadde.

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01Gen/15

Ramelli e Marzullo in video – by Marco Lombardi

Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due cooperanti rapita dal Aleppo (Siria) il 31 di luglio 2014, sembrano essere vive. L’ultimo giorno del 2014, è stato postato un video Il giornalista Zaid Benjamin rilancia via twitter (@ziadbenjamin), al chiudersi del 2014,  l’informazione che il negoziato tra Al-Nusra e il Governo Italiano per il rilascio dei due ostaggi è in fase di stallo e l’appello videoregistrato postato sul canale YouTube “Islamic Sham”.

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18Dic/14

Migranti, clandestini, terroristi: indagini a Palermo – by Marco Lombardi

Oggi, 18 dicembre, i media comunicano che la Procura di Palermo ha aperto un’indagine dopo che i servizi segreti hanno segnalato la possibile presenza di terroristi tra gli immigrati sbarcati negli ultimi mesi in Sicilia. Sul caso indaga anche la Procura di Milano: si legge che inquirenti milanesi hanno utilizzato lo “strumento normativo delle intercettazioni cosiddette preventive” per “verificare ipotesi di terrorismo individuale, nonché le segnalazioni, provenienti da svariate fonti, relative all’adesione-partecipazione allo ‘stato islamico’”. Di massima la notizia è abbastanza “sotto traccia”, e ciò è bene considerata la sensibilità politica intorno al tema migrazione e a quello terrorismo: due questioni capaci di mobilitare la “pancia” della politica e della gente e che, invece, hanno bisogno di politiche rigorose frutto di una analisi fredda e consapevole. Continue reading

20Nov/14

La strategia comunicativa di IS evolve: Cantlie, Kassig e ora la chiamata dei francesi – by Marco Lombardi

La comunicazione di IS è sempre più strategica e ben condotta: di certo tra le miglia di combattenti occidentali di IS c’è qualcuno che si è formato nelle nostre università e nel Califfato non ha imbracciato l’AK47, ma utilizza gli strumenti per la post-produzione video.

E’ di ieri, 19 novembre, l’ultimo anello della catena.

Una delle major di IS, al-Hayat Media Center, ha lanciato via social un video di 7 minuti e 19 secondi intitolato “Cosa state aspettando” in cui sono protagonisti Abu Osama al-Faranci, Abu Maryam al-Faranci e Abu Salman al-Faranci: come si evince dal nome sono tre francesi che in lingua francese (ma con sottotioli in arabo e inglese) chiamano alla guerra giovani occidentali. “Ci sono a disposizione armi e automezzi e bersagli pronti per essere colpiti. C’è anche il veleno a disposizione, per avvelenare l’acqua e il cibo dei nemici di Allah. Uccideteli e sputagli in faccia e schiacciateli con le vostre automobili” proclama l’anchorman rivolgendosi ai giovani francesi.

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18Nov/14

Foreign Fighters – Combattenti stranieri per ISIS e “tagliatori di teste” – By Marco Lombardi

Come spesso accade intorno a IS c’è scalpore e sorpresa: ingiustificata.

IS sta perseguendo i propri obiettivi secondo una strategia arguta e lineare, in cui combattimento, assassinio di massa, comunicazione, azione economica e politica convergono nel progetto di costituzione dello Stato Islamico. L’impiego dei combattenti stranieri si colloca in questo puzzle che non può stupire in quanto il disegno è evidente.

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10Nov/14

La schiavitù e IS – by Marco Lombardi e Alessandro Burato

Dabiq è il magazine pubblicato da IS in cui si danno indirizzi religiosi, politici e strategici del Califfato. Sull’ultimo numero di Dabiq, a pagina 14, comincia un lungo articolo che giustifica la schiavitù delle donne catturate concludendo che “Prima che Shaytān riveli i suoi dubbi alle menti e ai cuori deboli, uno dovrebbe ricordarsi che rendere schiave le famiglie dei kuffār e prendere le loro donne come concubine è un aspetto fortemente riconosciuto dalla Sharī’ah.Se uno la rifiuta o la deride, è come se rifiutasse o deridesse i versi del Qur’ān e le narrazioni del Protefa (che la pace sia con lui) e quindi rifiutase l’Islam. In fine, un numero di studiosi contemporanei ha detto che l’abbandono della schiavitù ha comportato un aumento della fāhishah (adulterio, fornicazione, ecc.), perché la Sharī’ah  non prevede alcuna alternativa al matrimonio, quindi un uomo che non può permettersi il matrimonio con una donna libera si trova circondato dalla tentazione del peccato. In aggiunta, molte famiglie musulmane che impiegano domestiche per i lavori di casa, affrontano la tentazione di una proibita intimità e la conseguente zinā tra l’uomo e la domestica. Qualora questa fosse sua concubina la relazione sarebbe legale. Queste ancora sono le conseguenze dell’abbandono della jihād.”

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