Il Jihad dell’Asia Centrale: flussi e riflussi verso il califfato. Approfondimento di Marco Lombardi alla Radio Vaticana.
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Back in the day: tutto cambia perché nulla cambi? L’attuale minaccia militante ha davvero mutato pelle? – by Emilio Palmieri
I recenti eventi di Parigi, per i quali le autorità francesi sono ancora in fase di orientamento in ordine ad ottenere un quadro quanto più chiaro ed esaustivo, mettono in evidenza un possibile paradosso. Diversi commentatori, analisti e anche rappresentanti istituzionali considerano l’attacco condotto dai fratelli Kouachi contro la redazione di Charlie Hebdo e da Amedi Coulibaly contro il supermarket kasher come manifestazione di una dinamica operativa nuova: individui “sociologicamente” occidentali, dopo un processo di radicalizzazione, si recano in aree dominate da strutture militanti (Stato Islamico in Iraq e Siria – ISIS, al-Qa’ida nella Penisola Arabica – AQAP), svolgono in queste zone attività operative, rientrano nei paesi d’origine e qui, unitamente ad un network limitato, conducono attacchi utilizzando le tattiche acquisite nel loro percorso militante. Continue reading
Le rivendicazioni per Charlie Hebdo: non facciamoci distrarre dal conflitto AQ – IS. – by Marco Lombardi
I media di oggi (15 gennaio), a partire dalla rivendicazione di ieri di AQAP che attribuisce l’attacco a Charlie Hebdo ad AQ, insistono su sule conflitto in essere tra IS e AQ. Indubbiamente il conflitto esiste già dalle origini (frizioni tra Zawahiri e Zarkawi), poi esplode tra ISIS e al-Nusra, vede alla dichiarazione del Califfato uno stand by denso di nubi con la risposta di AQ di puntare sul Bangladesh.
Il conflitto tra le due organizzazioni è un dato ma non deve distrarre rispetto alle problematiche che riguardano le attività di counter-terrorism, investigazione e previsione degli attacchi.
Ansar-alhaqq.net: il primo “risultato” di Anonymous – by Alessandro Burato
L’indomani della strage al giornale satirico Charlie Hebdo il gruppo internazionale di hackers conosciuto con il nome di Anonymous ha lanciato la sua campagna contro la comunicazione del terrore a difesa della libertà di espressione. Sotto l’hashtag #OpCharlieHebdo (utilizzato fino ad ora più di 43.000 volte) ha dichiarato di voler perseguire due principali obiettivi: innanzitutto quello di raccogliere informazioni riguardanti siti di propaganda islamista che inneggino al jihad ed eventualmente oscurarli unitamente alla richiesta a tutti gli utenti di Twitter di segnalare eventuali profili utilizzati come strumenti di radicalizzazione da parte dei terroristi cosicché vengano bloccati dalla compagnia. Continue reading
Attacco jihadista (a Charlie Hebdo): terrorismo di successo o fallimentare? Elementi di analisi – by Claudio Bertolotti
Parigi, 8-9 gennaio 2014: 20 morti (17 vittime e tre terroristi jihadisti). Dopo Canada, Stati Uniti e Australia, i due episodi in Francia, collegati o meno tra di loro, forniscono alcuni utili elementi di valutazione sul “terrorismo jihadista” contemporaneo.
Marco Lombardi ai TG di Sky News parla dei nuovi terroristi: gli zombie. (registrazione effettuata il 9/1/2015 ore 12:00)
Message to Anonymous
MESSAGGIO PER ANONYMOUS: non fate sciocchezze ragazzi. Se si volessero mettere down i siti del jihad le agenzie saprebbero farlo. E’ MOLTO più utile averli attivi per sapere “dove incontrarsi” (monitorare e analizzare). La vostra è una azione comprensibile ma stupida! Già fatta dai vostri colleghi israeliani tempo… facendo solo perdere tempo ai chi si occupa delle faccende. (vedi azione Anonymous) Si deve lottare insieme non credete?
Dopo Charlie Hebdo solo Zombie: il nuovo terrorismo ibrido – di Marco Lombardi
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Una analisi degli eventi che sono seguiti al Massacro delle Matite l’altro giorno è opportuno rimandarla a quando tutte le informazioni saranno disponibili, per una analisi puntuale delle dinamiche.
Ma fin da ora è opportuno sottolineare alcune caratteristiche dell’evento che segnano l’evoluzione del terrorismo che ci si trova a combattere nella nuova forma ibrida di guerra.
L’attacco a Parigi: una “ISISizzazione” delle tattiche militanti in Europa? – by Emilio Palmieri
Il 7 gennaio 2015, nel centro di Parigi, un team composto da tre militanti di ispirazione e prassi qa’idista ha portato a termine un attacco contro un obiettivo deliberato – la sede del giornale satirico “Charlie Habdo” – e contro obiettivi di opportunità (un poliziotto ed un passante) che si sono frapposti nel corso della manovra di esfiltrazione.
Charlie Hebdo: attentatori, lupi e qaedisti – by Marco Lombardi
In queste ore si affollano le interpretazioni e le letture che cercano di interpretare i pochi dati delle fonti aperte.
E se ne sentono di tutte.
Charlie Hebdo su Twitter e Social– by Marco Lombardi
“The blessed operation Charlie” è come è stato ribattezzato l’attacco degli assassini a Charlie Hebdo da IS e compagni sui social.
E sono sempre i soliti che ben conosciamo ad attivarsi. Faccio solo un esempio, rompendo l’abituale nostro silenzio sulla comunicazione del jihad.
Charlie Ebdo: attacco al cuore dell’Europa – by Marco Lombardi
Lascio la descrizione dell’evento ai media che la stanno divulgando in questi minuti.
Mi limito a evidenziare alcuni punti di attenzione e riflessione.
Charlie Ebdo è un giornale satirico francese la cui sede è nel cuore di Parigi: in Rue Nicolas Appert, nell’undicesimo arrondissement, poco a nord di Place des Vosges e di Bastille. Aveva appena pubblicato – sul suo profilo Twitter – una vignetta che ritraeva il Califfo in chiave satirica, come sua abitudine mettendo sotto tiro tanti “potenti” del mondo, dalla chiesa alla politica. Il risultato è per ora di 12 morti (a cui si aggiungono feriti anche gravi) a seguito di un attacco devastante con kalashnikov e lancia razzi, condotto da due o tre terroristi islamisti urlanti: “Vendicheremo il Profeta” e “Allah u Akbar”. Insomma… si è portato a termine quanto si sarebbe voluto fare dopo la pubblicazione delle vignette sul danese Jyllands-Posten, che aveva pubblicato il 30 settembre del 2005. Ma allora non accadde.