The recent Hamas attack has brought the Israeli-Palestinian conflict back into the international spotlight, and this has awakened the communication of the main jihadist groups. With al-Qa’ida supporting Hamas and its actions, a statement on the attack by the Islamic State was expected. On 20th October, through the publication of the 413th issue of al-Naba, an official newspaper issued by the Central Media Office of the Islamic State, IS expressed its position.
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Time to be realistic about Swarmcast2.0 – by Ali Fisher
For all the meetings, presentations and reports from embedded academics and industry groups, purporting to show success against Salafi-Jihadi groups, the movement is still comfortably able to disseminate content through Swarmcast2.0.
The Western metanarrative has long been accepted by the orthodoxy of Terrorism Studies. However, while claims of success resonate at events hosted by industry funded bodies, the challenge encapsulated by Swarmcast2.0 remains. Salafi-Jihadi groups and the media mujahidin maintain persistent networks which function across multiple platforms simultaneously.
Continue readingRemain and Reshaping: IS’ Second Reorganization – by Daniele Plebani
It has been almost a year since the great reorganization started by the group Islamic State (IS) in July 2018, when tens of provinces in Syria, Iraq, Libya and Yemen were combined in larger wilayat while other territories were recognized as official provinces (i.e. Somalia and East Asia). Continue reading
Elezioni 2018: narrative e attacchi dello Stato Islamico alla “religione della democrazia” – by Daniele Plebani
I primi mesi del 2018 hanno visto il gruppo Stato Islamico (IS) fortemente ridimensionato nelle sue capacità operative. All’avanzare dei suoi nemici sul territorio si è aggiunta nel tempo anche una maggiore attenzione a prevenire la formazione di un cyber califfato ed a inficiare la sua propaganda: con un cerchio che diventa quindi di giorno in giorno più stretto, IS si è visto costretto a mutar pelle per poter sopravvivere. Continue reading
Il video di Daesh su come ammazzare gli infedeli: “Taking revenge for the Muslims”
È stato pubblicato il primo video-tutorial del Daesh: 29 minuti realizzati dal Ar-Raqqah durante i quali vengono illustrate le modalità di utilizzo dei coltelli e come realizzare un ordigno esplosivo artigianale. Il titolo è “Taking revenge for the Muslims” (29 minuti, pubblicato il 27 novembre 2016), spiega come utilizzare le armi più semplici per colpire ed è realizzato montando tre spezzoni con una loro autonoma narrativa. Continue reading
Ancora bambini carnefici nel nuovo video di Daesh – by Marco Lombardi
“But if you return, we will return 3” è il nuovo video rilasciato poco fa da Daesh: 15 minuti di immagini, firmate dalla provincia di Ninive. Continue reading
Ukraina, Orlando, Parigi: un fil rouge? – by Marco Lombardi
Tre eventi lontani nello spazio. certamente indipendenti l’uno dall’altro? Continue reading
Nuova pubblicazione “The Secret of Attraction : ISIS Propaganda and Recruitment”
Sono stati pubblicati i contributi raccolti durante la conferenza “The Secret of Attraction: ISIS Propaganda and Recruitment”. Continue reading
Le “no-go zones” europee: tra luoghi di concentrazione etnica e movimenti fondamentalisti islamici – by Alice Cappello
L’arresto di Abdeslam Salah e in generale gli avvenimenti dello scorso marzo a Bruxelles, hanno rimarcato la problematica delle comunità islamiche e della ghettizzazione etnica.
Salah infatti, è riuscito a nascondersi a Bruxelles per ben quattro mesi dopo l’attentato di Parigi (novembre 2015). Un periodo che sembra paradossalmente lungo. Ci si chiede come sia stato possibile che l’intelligence e le autorità belghe, non siano riuscite a farsi carico di un problema la cui soluzione era evidentemente sotto ai loro occhi. Questo fatto, unito agli attentati di Bruxelles, pone Molenbeek, quartiere a ovest della città, in una situazione scomoda: quanta attenzione e quali politiche e interventi sono da effettuare in zone a così alta concentrazione etnica (in particolare di matrice islamica)? Ma soprattutto, quali sono le comunità islamiche più rilevanti e dove agiscono quelle più radicalizzate?
Terroristi a Bari: la catena Afpak, i rifugiati e le minacce all’Italia – by Marco Lombardi
Gli arresti di oggi a Bari sono importanti e interessanti: ci stiamo lavorando. Ma già sono possibili alcune considerazioni anche in relazione ai fatti di queste settimane. Continue reading
La Grande Rete del terrorismo jihadista e l’Italia – by Nicolò Spagna
Fin da quando il cuore dell’Europa è stato colpito, con gli attacchi alla capitale parigina e successivamente con Bruxelles, i riflettori si sono spostati quasi immediatamente sull’Italia. La macchina della propaganda jihadista di Daesh ha più volte etichettato l’Italia come target privilegiato, infatti proprio in uno degli ultimi video rilasciati dall Alwa’ad Media Production, vengono minacciate Roma, Londra e Berlino ponendo alla base frasi proselitistiche con il fine di smuovere i seguaci e spronare all’azione: “Combatteteli, Allah li punirà attraverso le vostre mani”. Continue reading
Attacco a Bruxelles: cosa impariamo, per ora – by Marco Lombardi
Sugli attentati in Belgio andremo avanti a lavorare a lungo perché promettono approfondimenti interessati. Ma fin da ora è possibile fare il punto su una prima “lezione appresa”, anche se in termini generali. Le questioni, in tal caso, girano attorno al Belgio come luogo di generazione del jihad europeo, ai bersagli che sono stati colpiti, al ruolo delle istituzioni coinvolte e all’atteggiamento della gente. Continue reading