E’ di ieri la notizia che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato lo Stato della Nigeria libero dal virus Ebola, dopo un periodo di 42 giorni durante i quali non è stato rilevato alcun nuovo caso di contagio. Il primo caso si era presentato il 20 Luglio scorso quando un diplomatico liberiano-americano si era sentito male nell’aeroporto di Lagos. Date le deboli o inesistenti procedure di emergenza il paziente “zero” (per la Nigeria) è stato in grado di infettare diverse persone, specie tra il personale medico che lo ha assistito al nosocomio presso il quale era stato trasportato. Totale: 20 casi, 8 decessi, 898 contatti tracciati (351 di primo o di secondo grado e 547 di terzo grado) [1] per accertamenti e procedure di controllo e di contenimento dell’epidemia. Continue reading
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Ebola: il virus super resiliente – by Barbara Lucini
Il virus Ebola sta mettendo a dura prova i sistemi sanitari del mondo intero e la gestione della sicurezza in uno scenario di crisi globale. E’ un momento di paralisi: l’incertezza e in parte il silenzio con il quale si sta affrontando, quella che potrebbe diventare una pandemia di grandi dimensioni sono le dimostrazioni tangibili che le istituzioni sanitarie e i governi erano totalmente impreparati ad affrontare una situazione di questo tipo. Continue reading
Ebola in Spagna: l’erba del vicino è più verde? – by Alessandro Burato
Oggi, Mercoledì 8 ottobre si riunisce il comitato per la sicurezza sanitaria europea per discutere dell’emergenza Ebola, intanto l’infermiera contagiata in Spagna è in isolamento con febbre alta all’ospedale Carlo III-La Paz di Madrid e insieme a lei ora si aggiungono altre persone sotto osservazione. La donna quarataquattrenne si era presa cura dei due missionari spagnoli rimpatriati dopo aver contratto il virus nelle regioni africane colpite dalla pandemia. La gravità di questo caso rischia di essere sottovalutata, distorta o strumentalizzata per fini diversi da quello impellente di migliorare la riposta ad un’emergenze che si avvicina sempre più al nostro “backyard” (giardino). Continue reading
Ebola: sorveglianza, purezza e pericolo – by ChiaraFonio
Il capitolo più celebre di Sorvegliare e Punire di Michel Foucault (1976) è quello dedicato al panoptismo che si apre con un regolamento della fine del secolo XVII inerente le precauzioni da prendere in caso di peste in una città. La rigida divisione spaziale è centrale: “ciascuno è stivato al suo posto. E se si muove, ne va della vita, contagio o punizione”. I corpi non si devono mescolare, il potere disciplinare deve essere onnipresente al fine di esercitare un potere sempre rinnovato ed efficace.
Ebola? Put a tick – by AlessandroBurato
A man goes to the hospital saying he is not feeling very well. Medical staff, due to the international health alarming situation is trained to fill a pre-assessment checklist in which information about recent travel itineraries has to be reported. The man says to the nurse he has just come back from a journey in West Africa, in particular from Liberia. A tick is placed in the provided box. However, that information is not fully communicated to the doctor who, after a diagnosis of low-grade fever from a viral infection, sends the patient home with antibiotics. After three days the man is hospitalized in the isolation room with a completely different diagnosis: Ebola.
Notes on social media, big data and pandemics – by Chiara Fonio & Alessandro Burato
While diseases have historically received a significant amount of attention from the global public health community through the development of impressive surveillance systems, it seems challenging to assess whether big data really make a difference in real-time responses to pandemics. Continue reading
Can the bird catch the worm? – by Alessandro Burato
Ebola is still spreading although it is no more interesting for media as few weeks ago. The last released WHO report counts for 3,341 confirmed cases among Guinea, Liberia, Sierra Leone and Senegal and a total of 1,687 deaths [1]. The web is getting overcrowded with different projections of the virus diffusion based on now proved models that however are drawing not always a coherent picture: several variables, such as time, confirmed, probable or suspected cases, official or un-official data are responsible for a variety of estimations and worst-case scenarios. Continue reading
Ebola: is it real? Risk communication under scrutiny – by Alessandro Burato
Everything probably stared with the death of a two years old child on the 6th of December in Guéckédou, Guinea. The cause of the death was an infection with the Ebola virus [1]. Since then, the spread of the pandemic has become “viral” with more than 2.400 suspected or confirmed cases and 1.350 deaths reported by the WHO on the 20th August 2014 [2].