L’attacco a Barcellona ha innescato una serie di eventi (dalla Finlandia alla Russia) che richiedono una quantità di riflessioni che non si esauriranno rapidamente. Per esempio richiedono una valutazione l’effetto domino che si è generato; le modalità operative di un’apparente nuova forma organizzativa dell’attentato veicolare; le specifiche ragioni che coinvolgono la Spagna dopo tempo, con una quasi replica di Atocha2; quale sarà lo scenario del terrorismo post-Califfale. Ma altre riflessioni ancora si possono aggiungere. Continue reading
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Prima Barcellona, poi Turku, poi…? – by Burato, Giacalone, Pastorello e Spagna
Perché la Spagna? Perché Barcellona? L’interrogativo che ci si è posti sin dalle prime ore dopo l’attacco avvenuto nella capitale dalla catalogna, non può certo trovare facile risposta, specie all’indomani di un giorno durante il quale, come solitamente avviene durante una situazione critica, la confusione era elevata. Le informazioni che al solito circolano nell’immediato non fanno altro che aumentare il caos: un furgone o due? Quanti erano i terroristi? Erano o non erano asserragliati all’interno di un ristorante? L’uomo identificato per aver affittato i furgoni era stato arrestato o si era presentato spontaneamente al commissariato di Girona denunciando il furto dei documenti? Continue reading
Attacks in Spain: operational questions and answers – by Maria Alvanou
Yesterday a terror attack in Barcelona caused the tragic death of people and once more put Daesh in the spotlight. A question started to be articulated in the media: “why Barcelona?” Well, this question has a simple answer: “why not Barcelona?” Evaluating a target of a terror attack, one must think in terms of operational success. Terror operatives choose where and how to hit according to assessments that have to do mainly with access to target, magnitude of the attack and impact of the deadly actions. Continue reading