On October 8, 2024, the Justice Department in a press release announced the arrest of an Afghan national residing in Oklahoma City, Oklahoma, for conspiring to conduct an Election Day terrorist attack in the United States on behalf of the Islamic State of Iraq and al-Sham (ISIS), a designated foreign terrorist organization (FTO).
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L’eliminazione di al-Zawahiri e il futuro di al-Qaeda
Nella notte tra il 30 e il 31 luglio, un attacco con drone condotto dagli Stati Uniti in un quartiere residenziale di Kabul ha portato all’uccisione di Ayman al-Zawahiri, attuale leader di al-Qaeda e storico vice di Osama Bin Laden. Continue reading
Hamza bin Laden: un’altra morte da verificare – by Franco Iacch
In un nuovo trattato di 400 pagine rilasciato il 12 settembre scorso da al Qaeda nella Penisola Arabica, Ibrahim Ahmed Mahmoud al-Qosi associa al nome di Hamza bin Laden una locuzione standard utilizzata dalle organizzazioni terroristiche per indicare una persona non più in vita. Il comando centrale di al Qaeda non ha mai rilasciato alcuna dichiarazione sulla presunta morte del figlio di Osama bin Laden. Continue reading
La comunicazione (digitale) dei talebani – by Giacomo Buoncompagni
Nel 2008 il Capo di Stato Maggiore della Difesa del Regno Unito, Marshal Sir Jock Stirrup, dichiarò ai media britannici di essere già stati più volte battuti sul tempo nelle varie operazioni di informazione dai gruppi di talebani,. Continue reading
Il ritorno dei talebani a Kabul: quali rischi? – by G. Giacalone
La drammatica uscita di scena statunitense dall’Afghanistan rischia di creare ripercussioni che vanno ben oltre i confini del martoriato Paese dell’Asia Centrale, coinvolgendo anche l’Europa. Continue reading
Terrorismo in Afghanistan: Talebani e non solo – by Franco Iacch
Una forza di reazione rapida composta da tre battaglioni statunitensi (due del Corpo dei Marine e uno dell’Esercito), e due contingenti canadesi (150/300 soldati) ed inglesi (600/800 unità) delle forze speciali, sarà schierata presso l’aeroporto internazionale di Hamid Karzai a protezione dell’evacuazione del personale diplomatico e civile statunitense presente ancora a Kabul. Continue reading
Bambini rapiti. Narrativa talebana e similitudini con le teorie del complotto – by Franco Iacch
L’Emirato islamico continua la sua abile opera di indottrinamento ad uso interno così da garantire un supporto narrativo alternativo alle azioni fisiche sul campo. Continue reading
Hattin Shura, l’organismo strategico di al Qaeda – by Franco Iacch
Nel dodicesimo rapporto dell’Analytical Support and Sanctions Monitoring Team trasmesso al Security Council Committee delle Nazioni Unite, si rileva che “i Talebani ed al Qaeda rimangono strettamente allineati in un rapporto divenuto sempre più saldo attraverso legami di seconda generazione”. Continue reading
Dalla Libia all’Afghanistan: perché l’ingresso dell’ISIS nella guerra afghana è avvenuto con un attacco suicida? – by Claudio Bertolotti
A meno di un anno dalla conquista di Mosul, seconda più grande città del vecchio Iraq, l’ISIS continua la sua strategica espansione dal Syraq a tutto il Grande Medio-Oriente, dalla Libia all’Afghanistan, attraverso una politica apparentemente inclusiva delle rivendicazioni e delle ambizioni dei gruppi insurrezionali, terroristici, e di opposizione armata che abbiano accettato di riconoscersi nello Stato islamico guidato da Abu Bakr al-Bagdadi. Continue reading
Il Jihad dell’Asia Centrale: flussi e riflussi verso il califfato. Approfondimento di Marco Lombardi alla Radio Vaticana.
Exit Strategy afghana – Marco Lombardi a Radio Vaticana
La “più lunga guerra nella storia americana arriva a una conclusione responsabile”. Con queste parole il presidente statunitense, Barack Obama, ha salutato la conclusione della missione in Afghanistan dell’Isaf, la “International Security Assistance Force” della Nato che – dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 negli Usa – per 13 anni ha affiancato le forze di Kabul nella lotta contro i talebani. Ieri, nella capitale afghana, si è svolta una cerimonia “blindata” alla presenza del comandante dell’Isaf, il generale americano John Campbell. Dal primo gennaio 2015, dunque, la missione sarà rimpiazzata da una operazione internazionale, con compiti prevalentemente di formazione e assistenza delle forze di sicurezza locali. Ma quale bilancio tracciare di 13 anni di presenza Nato in Afghanistan? L’opinione di Marco Lombardi, docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e profondo conoscitore dell’area, intervistato da Giada Aquilino.
L’Afghanistan sotto casa – by Marco Lombardi
Gli entusiasmi troppo facili per la Primavera Araba si sono raffreddati e già si guarda alla stagione invernale. Queste ultime ore hanno rallentato forse di un tempo il succedersi delle stagioni, considerato che dalle elezioni del 7 luglio in Libia emerge una vittoria della coalizione moderata dall’ex premier del Cnt Mahmoud Jibril. Ma si tratta di una vittoria limitata agli 80 seggi riservati ai partiti e, dunque, aperta soprattutto alle insidie dei 120 eletti nei seggi indipendenti. Non mi stupirebbe da qui un rilancio dei Fratelli Musulmani: se tra i partiti ci si aspetta una trentina di donne elette, tra gli indipendentisti solo una e questo potrebbe essere indicatore di un atteggiamento più radicale. In ogni caso il Paese, che conferma l’impronta laica del Colonnello concretizzata anche nella repressione dei movimenti più radicali, è frammentato in una miriade di rivalità tribali e claniche che rendono assai incerto un indirizzo nazionale coeso.