Il 24 gennaio 2005 a Milano sono stati assolti alcuni fondamentalisti islamici dall’accusa di terrorismo internazionale definendoli guerriglieri e, soprattutto, ha omologato il gruppo di Ansar al Islam a un “esercito legittimo”.
Missione in Kurdistan Iraqeno – by Marco Lombardi
Documento riservato da non divulgare alla data di dicembre 2003 – Reso pubblico a dicembre 2005.
La missione si è svolta dal 23 agosto al 1° settembre 2003, dopo essere stata rinviata dalla data programmata del 23 luglio per ragioni di sicurezza in Iraq. La missione ha avuto luogo dietro invito dell’Università di Sulainami, con la quale il dpt. di Sociologia già aveva contatti. L’obiettivo della missione era di stabilire contatti con l’Università di Sulainami per definire prospettive di cooperazione. Oltre a raccogliere informazioni sul Kurdistan Iraqeno.
Tsunami, coinvolti dal disastro – by Marco Lombardi
A circa una settimana di distanza dallo tsunami di Santo Stefano si può cominciare a fare alcune considerazioni circa le modalità di risposta al disastro che si sono sviluppate globalmente. La questione è complessa perché suscita – soprattutto tra gli addetti ai lavori del crisis management – un dibattito che durerà nel tempo, toccando una molteplicità di aspetti differenti e rilevanti.
How to Achieve a Real Pacification Amongst the Iraqi Communities? – by Marco Lombardi
Relazione presentata a International Workshop “The Iraq Stabilization, Reconciliation, Institution-Building and the Regional Scenario”, Landau Network , Como, 4-5 November 2005 – In the aftermath of the war, the occupiers focused on immediate tasks, such as ensuring order, providing relief to the long-suffering Iraqi people, and asserting control over the country. Very quickly, however – even before they have met these goals – they had to answer another pressing question: How, exactly, should they go about rebuilding the country?
Saying simply that postwar Iraq should be democratic is the easy part.
The more difficult question will be how to make it happen.
Iraq, ora aleggia lo spettro della guerra di religione – by Marco Lombardi
Quanto accaduto domenica 1° agosto, gli attacchi alle chiese cristiane in Iraq, deve preoccupare molto. Se ancora di preoccupazione “ne avanza” per la situazione irakena. Storicamente in Iraq si è sempre registrata una compresenza di confessioni per cui, tra la stragrande maggioranza islamica, circa il 3% della popolazione si professava cristiano. Una fede non sempre facile da testimoniare, da parte di cattolici, soprattutto caldei, ortodossi, protestanti e nestoriani, ma sicuramente non in guerra con le altre fedi.
Nazione Unite, Iraq e Resto del Mondo – by Marco Lombardi
Oggi a Baghdad il terrorismo ha ammazzato oltre 40 cittadini iraqeni in coda per arruolarsi nel nuovo esercito del Paese: giovani che – lo abbiamo sentito nelle dichiarazioni – sono orgogliosi di servire l’Iraq nel cammino per un futuro migliore. Oggi al Palazzo di Vetro, il segretario generale dell’Onu, Kofi Annan, durante una conferenza stampa, dichiara che è «Ovviamente molto preoccupato per la situazione sul terreno in Iraq. Sono grato al Consiglio di sicurezza per avere inserito (nella risoluzione) che potremo andare quando “le circostanze lo permetteranno”…a tutt’oggi le circostanze non lo consentono e stiamo valutando la situazione con grandissima attenzione».
Nuove richieste per gli ostaggi – by Marco Lombardi
Un rilancio nella questione degli ostaggi era prevedibile: a meno che, dietro alla plateale richiesta di manifestazioni contro la guerra e il governo italiano, non fossero in corso altri risolutivi processi di negoziazione con chi detiene gli ostaggi. Ciò che merita attenzione è la richiesta di intervento per la liberazione di prigionieri iraqeni detenuti in Kurdistan. Ero in Kurdistan alcuni mesi fa, a Sulaimani ho incontrato Sarkut Hassan Jalal, capo della sicurezza, e il primo ministro kurdo.
Terroristi e terrorismi. Nella prigione di Sulaimani due membri di Ansar al Islam si raccontano – by Marco Lombardi
Le interviste sono state realizzate nell’estate 2003 dal prof. Marco Lombardi durante una missione esplorativa in Kurdistan che ha prodotto un progetto DEEP di intervento in collaborazione con l’università di Sulaimani per il rafforzamento delle strutture democratiche irakene.
Il dopo Madrid, tra paura e voglia di normalità – Intervista a Marco Lombardi
Punto a capo. A una settimana dall’attentato a Madrid si cerca di voltare pagina e tornare alla normalità, ma i ricordi affaticano l’intenzione. Il pianto dei bambini rimasti orfani all’asilo, la voce dell’impiegata impressa sulla segreteria dell’ufficio, le grida dei passeggeri dei convogli colpiti sono ancora troppo forti. Nelle orecchie rimbomba il rumore di una strage che, pur senza immagini, rimanda all’attentato al World Trade Center. «Nulla sarà più come prima», era l’ossessione del dopo undici settembre. Qualcosa dopo l’undici marzo è gia cambiato e il timore che la serenità sia difficile da riconquistare è fondato.
Atocha, Madrid: chi è stato? – by Marco Lombardi
La risposta alla domanda chiave è, per il momento, estremamente difficile. Il propendere per la pista dell’Eta piuttosto che di Al Qaeda ha riflessi importanti: nel primo caso, la conferma della presenza di un forte terrorismo interno avrebbe effetti di politica interna con un probabile rinforzo del Partito popolare nelle imminenti elezioni ma soprattutto “rassicurerebbe” l’Europa.
Iraq: strage della Costituzione – by Marco Lombardi
Come al solito, allo scoccare di un appuntamento importante religioso e civile, il terrorismo colpisce duramente in Iraq. Ieri, primo marzo, ha sterminato una gran numero di sciiti a Baghdad, a Kerbala e in Pakistan.
Ansar al Islam – by Marco Lombardi per Limes 1/2004
Fino agli ultimi mesi del 2003 si poteva considerare Ansar Al Islam come un gruppo terrorista del fondamentalismo islamico relativamente poco conosciuto dal grande pubblico. Infatti, sono stati soprattutto gli arresti effettuati a Milano nel novembre di quell’anno a rivelare le connessioni tra una diffusa rete di reclutatori operativa nel nostro Paese e, appunto, Ansar Al Islam operativo, almeno per tradizione, nel Kurdistan iraqeno.