01Giu/08

Sichuan (Cina): terremoto del 12 maggio 2008 – by Barbara Lucini

Il 12 maggio 2008 alle ore 14.28 (ora locale), la provincia cinese sud-occidentale del Sichuan[1] viene sconvolta da un forte terremoto di 7,8 gradi della scala Richter. Per l’intensità e la forza scaturita è stato classificato fra i terremoti più forti dal 1976. Il Sichuan è una regione molto estesa della Cina, ma soprattutto piuttosto popolata. La sua estensione territoriale uguaglia la Spagna, ma gli abitanti presenti sono il doppio ed appartengono a 53 etnie diverse; l’epicentro del sisma è stato individuato nella contea di Wenchuan[2].

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15Mag/08

New Perspectives on Terrorism

“This special issue of the Journal of National Defense Studies comes from a conference in held in 2006 in Herzelia/Gelilot, at the Israel National Defence College. Principal organizers were Edna Erez and Pini Yehezkeally, with the assistance of Orit Shalev and Jay Albanese, who sought to bring together experts on terrorism from relevant countries to address the different legal, cultural, religious, and political dimensions of terrorism found among different locations and groups. The National Institute of Justice, the research arm of the U.S. Department of Justice, co-sponsored the conference, and participated in the coediting of this issue. The findings and conclusions of the research reported here are those of the authors and do not necessarily reflect the official positions or policies of the U.S. Department of Justice.”

Read the whole special issue: New Perspectives on Terrorism

15Mag/08

Tibet e Xinjiang sui media globali. Conflitti sul tetto del mondo, nello scacchiere del Grande Gioco – by Matteo Vergani

Dal Tibet allo Xinjiang
In questo gran frastuono mediatico sollevato dal caso tibetano, che ha conquistato dalle copertine dei tabloid ai monografici delle riviste di geopolitica, ogni tanto capita di sentir parlare dello Xinjiang: una regione a nord del Tibet, popolata da musulmani turcofoni (gli Uiguri), e ricca di risorse naturali. Anche lo Xinjiang, come il Tibet, è attraversato dalle istanze indipendentiste degli autoctoni, e anche lo Xinjiang è stretto dalla morsa di ferro della repressione cinese. Tuttavia tra i due casi esistono molte differenze.

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29Gen/08

When the dust settles… Law and Order in peace support operations- by Pascal Carlucci

After a peace agreement is signed the international community has to transform diplomacy or military intervention into a political effort aimed at maintaining peace, and make it durable and fair for all parties involved. This requires a variety of engagements, not simply military and humanitarian. Projecting a post-conflict situation into durable peace requires first of all the re-establishment of public order and the rule of law.
Law and order in post-conflict societies is important for two main reasons. The first reason answers to a human security approach, which means providing the victims of conflict with a secure environment that, will protect them from being subjected to major violations of their fundamental rights. The second reason answers to a general requirement of democracy: the functioning and security of institutions. Institutions cannot work if they are under constant threat. The peace-building efforts in Afghanistan and Iraq are showing us the hurdle of enforcing the law with threatened institutions. The most delicate security post-conflict security problem is to free new-born democratic institutions from fear and aggression

Read the whole paper: When the dust settles…

10Gen/08

Approvata a Bruxelles la carta europea dei musulmani (cfr. Euronews)

L’islam non è terrorismo né discriminazione della donna. È il messaggio che ha voluto lanciare da Bruxelles la Federazione delle Organizzazioni islamiche in Europa approvando la carta dei musulmani. A sottoscriverla dopo otto anni di lavoro e consultazioni, sono state oltre quattrocento organizzazioni musulmane in Europa, in rappresentanza di oltre venti paesi europei, inclusa la Turchia. Come dicono gli stessi promotori dell’iniziativa si tratta di un primo passo per cercare di cambiare l’immagine che la loro religione ha assunto nel vecchio continente. “Quello che è successo a Madrid, Londra e in Olanda – dice Shakib Benmakhluf, presidente della Federazione – vuol dire che bisogna fare qualcosa per fermare coloro che interpretano male l’islam e commettono questi atti”. La carta si concentra, in particolare, sul ruolo dei musulmani nella società, puntando sul concetto di cittadinanza. E sollecita i musulmani ad integrarsi positivamente nelle società europee “sulla base di un equilibrio armonioso fra il mantenimento dell’identità islamica e i doveri di cittadinanza”

Leggi il documento: Muslims of Europe Charter

30Nov/07

Generazione Youtube? – by Chiara Fonio

Il 7 novembre scorso abbiamo assistito all’ennesimo caso di violenza “scolastica”: un ragazzo di 18 anni, Eric Pekka uccide 7 studenti e la preside del liceo Jokula in Finlandia. La strage è immediatamente paragonata ai tristemente celebri fatti di Columbine (1999) e al recente massacro del Virginia Polytechnic Institute (aprile 2007). I carnefici e le vittime, soprattutto negli ultimi due casi, non sono solo accomunati dalla fascia di età ma anche da un particolare utilizzo di YouTube (http://www.youtube.com), il sito di video sharing più famoso della rete. Cho Seung-hui e Pekka Eric Auvinen, infatti, condivisero la loro follia omicida con tutto il mondo caricando nel primo caso un video testamento, nel secondo un vero e proprio annuncio del massacro.

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28Nov/07

Le nuove sfide del terrorismo metropolitano

Il primo volume di ITSTIME è in libreria. Il terrorismo urbano sembra essere una delle sfide più complesse da affrontare per la sicurezza nazionale. New York, Madrid e Londra restano impresse nella nostra memoria quali grandi città occidentali recentemente oggetto di attacchi terroristici e la scena mediatica degli ultimi decenni ci presenta oramai quotidianamente immagini di metropoli “a rischio”. Questo volume si propone di analizzare il fenomeno in termini di minaccia concreta e di possibile risposta da parte sia dei cittadini sia delle autorità competenti. Gli autori, attraverso approcci che vanno dalla sociologia alla psicologia, dal crisis management alla criminologia, si interrogano sulle pratiche apprese e sulle forme assunte dal terrorismo di matrice islamica. Delineando le minacce agli agglomerati urbani contemporanei, i contributi offrono spunti di riflessione che, oltre a inserirsi nel dibattito accademico, definiscono nuovi approcci strategici di intervento.

LINK : Terrorismo metropolitano

15Nov/07

Il primo volume di ITSTIME: Le nuove sfide del terrorismo metropolitano

Il terrorismo urbano sembra essere una delle sfide più complesse da affrontare per la sicurezza nazionale. New York, Madrid e Londra restano impresse n9788846489210gella nostra memoria quali grandi città occidentali recentemente oggetto di attacchi terroristici e la scena mediatica degli ultimi decenni ci presenta oramai quotidianamente immagini di metropoli “a rischio”. Questo volume si propone di analizzare il fenomeno in termini di minaccia concreta e di possibile risposta da parte sia dei cittadini sia delle autorità competenti. Gli autori, attraverso approcci che vanno dalla sociologia alla psicologia, dal crisis management alla criminologia, si interrogano sulle pratiche apprese e sulle forme assunte dal terrorismo di matrice islamica. Delineando le minacce agli agglomerati urbani contemporanei, i contributi offrono spunti di riflessione che, oltre a inserirsi nel dibattito accademico, definiscono nuovi approcci strategici di intervento.

28Ott/07

Pakistani women and jihad: a new dangerous trend – by Maria Alvanou

Pakistani women and jihad: a new dangerous trend by Maria Alvanou – The recent suicide attack and bombing against the return of Benazir Bhutto have brought Pakistan in the spotlight. Unfortunately this tragic incident highlights the radicalization process taking place in the country. What is quite surprisingly is that the jihadi socialization mechanisms have started to include women too. Radicalized women in Pakistan are increasingly being used by jihadist groups to promote their extremist cause. This year, women from the Jamia Hafsa seminary wearing burqas protested in front of the Lal Masjid (the “Red Mosque”, known for training and funding the holy warriors of the Afghan jihad), seem to be the off start of an alarming and dangerous trend.

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28Ott/07

I Confini, le Città,le Infrastrutture Critiche

Il Convegno si basa sul concetto di “luogo” unito a quello della “Sicurezza Nazionale”. I “luoghi della Sicurezza Nazionale” sono stati scelti, in questo primo evento, come quelli di frontiera e di passaggio; quelli urbani della vita quotidiana di ogni giorno; quelli delle infrastrutture critiche. OSN è anch’esso un luogo legato al tema della Sicurezza: è lo spazio per costruire una cultura condivisa e trasversale, per la ricerca, l’analisi, il confronto. Il Convegno si basa sull’interdisciplinarietà dei saperi: sociologico, giuridico, economico, criminologico, tecnologico,… e sulla interazione tra culture di ambienti diversi. Il mondo della Difesa accoglie questo dialogo, apportando le proprie esperienze e con il desiderio di quel confronto che passa attraverso la valorizzazione della multidisciplinarietà e della cross-fertilization delle competenze.

DOWNLOAD : Brochure

20Ott/07

Intervista a Murad Karayilan – trad. di Hamed N.

Qandil, siamo nelle montagne nel Kurdistan iracheno, verso l’Iran. Questa intervista a Murad Karayilan (capo del consiglio direttivo del PKK) (foto a fianco) è stata realizzata dal giornale tedesco Der Spigel e pubblicata sul giornale kurdo Awena di Sulaimaniah (13/11/2007). Murad Karayilan: “Sia il nostro popolo sia le forze politiche nel Kurdistan iracheno devono sapere che la Turchia vuole attaccare non solo il PKK ma anche la regione federale del Kurdistan, inoltre vuole ostacolare l’annessione della città kurda di Kirkuk alla regione kurda, ciò significa che la Turchia non vuole che i kurdi abbiano una loro amministrazione autonoma e un loro sistema di governo.”

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