I recenti successi delle operazioni via terra in Siria, che hanno gravemente limitato il territorio sotto il controllo del Daesh, hanno scaldato i cuori e le menti di molti che hanno ritenuto che la sconfitta del Daesh fosse ormai dietro l’angolo, prima con l’accelerato dinamismo delle operazioni su Mosul e ora spostando l’attenzione su Raqqa, secondo la medesima linea interpretativa per cui privare il Daesh del territorio sia il fatto vincente esclusivo. Continue reading
Sicurezza nei centri commerciali: il corso #ITSTIME4MALL
Si è appena conclusa la prima edizione di ITSTIME4mall, un corso di alta formazione erogato dall’Università Cattolica sotto la responsabilità scientifica e la docenza di ITSTIME, al quale hanno partecipato i responsabili della sicurezza dei diversi punti vendita Carrefour in Italia.
Il corso è strutturato per fornire strumenti per l’acquisizione di consapevolezza e competenze circa la situazione contemporanea, profilando possibili scenari e focalizzandosi sulle modalità operative di intervento per mettere in grado i centri commerciali di ridurre la propria vulnerabilità e migliorare le loro capacità di risposta in caso si trovino coinvolti in un attacco terroristico.
La cronaca recente non ha escluso i centri commerciali dagli obiettivi prescelti per portare a termine attentati terroristici. La scelta specifica di colpire questo target può essere dettata da diverse motivazioni tra le quali l’identificazione del brand come espressione del nemico da combattere, la facilità operativa di portare a termine un attacco o semplicemente la prossimità della struttura e l’opportunità, in termini anche comunicativi, che porta con sé. Anche la grande distribuzione e quindi i centri commerciali, si trovano infatti a racchiudere in sé tre aspetti altamente rilevanti nella società che il terrorismo ha da sempre sfruttato: l’impatto comunicativo, l’asset valoriale e, non da ultimo, quello economico. Non farsi quindi trovare impreparati è la carta vincente sia in termini di garanzie di sicurezza e di tutela per il cliente sia per contenere il danno che un eventuale attacco potrebbe portare al business aziendale.
Partendo quindi dall’analisi dei più recenti attacchi a centri commerciali, il corso ha guidato i partecipanti all’analisi critica delle modalità operative utilizzate per realizzare gli attacchi, nonché dei profili degli attentatori, per identificare possibili vulnerabilità sulle quali intervenire per ridurre sia la probabilità di un attacco che gli eventuali danni che potrebbe provocare. Attraverso il modello del crisis management applicato al terrorismo i partecipanti sono stati sollecitati ad approfondire aspetti come il coordinamento in caso di un attacco e i processi di comunicazione interni ed esterni per sensibilizzare sul tema e gestire l’evento critico qualora si presentasse.
Sì è trattato del primo importante corso rivolto ai centri commerciali, potenziali bersagli del terrorismo, che definisce una offerta formativa continua promossa da ITSTIME Università Cattolica.
Rumiyah 2: nuova edizione del magazine di Daesh in 7 lingue
È uscito il secondo numero di Rumiyah, il nuovo magazine del Daesh, lanciato nella sua prima edizione esattamente un mese fa e disponibile in diverse lingue: inglese, francese, tedesco, uiguro, pashtun e russo. Continue reading
Safety and Security Planning for Durban 2022 Commonwealth Games: A Great Opportunity for a Safer Durban – by Giovanni Pisapia
Every year, in September, the South African Police Service (SAPS) releases the official crime statistics for South Africa. The statistics reflect the total numbers of crimes for various categories recorded by the police for the previous financial year – from the 1st April of the previous year to the 31st March of the release year (Institute for Security Studies, 2016a). Continue reading
The Charlotte social unrest violence: Why islamist terrorism is not the sole security threat – By Maria Alvanou
Since the attack of September 11, the U.S. took the lead in the struggle against terrorism. They did so dealing with it in the context of “war against enemies of the nation”, so that american citizens are protected from “external” threats that challenge the security of the country. This line of response set standards (legal, military, and police) that affected counterterrorism strategy globally. Yet it is not terrorist attacks, but social unrest violence that has been challenging seriously and repeatedly the domestic security of the country. Killings of members of the African American community by the police, as well as more generally the phenomenon of police brutality in relation to racial prejudice[1] have been the background for serious protests, violent riots, even “revenge shootings”[2]. Continue reading
Ancora bambini carnefici nel nuovo video di Daesh – by Marco Lombardi
“But if you return, we will return 3” è il nuovo video rilasciato poco fa da Daesh: 15 minuti di immagini, firmate dalla provincia di Ninive. Continue reading
New Jersey ancora culla degli attacchi a New York? – by Giovanni Giacalone
La polizia di New York ha diffuso una segnaletica con nome e foto di un uomo ricercato per l’attentato di sabato notte, si tratta di Ahmad Khan Rahami, 28 anni, afghano naturalizzato statunitense, indicato come armato ed estremamente pericoloso. Continue reading
September 11, 2016: Are we safer today? – By Maria Chr. Alvanou
It was 15 years ago, since terrorism shaped global history and turned international terrorism into the number 1 security threat. The infamous attack remains a symbol of jihadist atrocity and a reminder of how even the mightiest military power on earth can be vulnerable. “Al –Qaeda” became a name to fear, perceived as the Lernean Hydra of terrorism, especially because it waged global jihad as an “umbrella network”, under which off-springs, cells and individuals could perpetrate attacks in a flexible way and without the conventional structural and operational limitations of the past. Continue reading
Elezioni in Meclemburgo-Pomerania: le ragioni dietro “l’avanzata” del partito AfD – by Barbara Lucini
Meclemburgo-Pomerania è uno dei sedici Laender della Germania situato a Nord – Est del Paese con una vasta estensione geografica, ma una delle più basse densità abitative. La sua peculiarità è quella di includere nel suo territorio città come Stralsund e Wismar o le isole di Rügen o Hiddensee, tutte mete ad alta attrazione turistica (soprattutto per il turismo interno o dei Paesi nordici) e, vero soprattutto per Hiddensee, anche meta culturale per gli intellettuali mitteleuropei o per gli appassionati di questa cultura. Continue reading
Terremoto Centro Italia fra una narrativa pseudo resiliente e una reale disaster economy – by Barbara Lucini
Il terremoto che ha colpito il centro Italia lo scorso mercoledì 24 Agosto, devastando interi paesi presenta una importante novità per la narrativa dei disastri, che ha il sapore di una azione resiliente molto studiata ed in linea con una attuale modalità comunicativa istituzionale: l’enfasi posta sulle persone estratte vive dalle macerie. Continue reading
“Ich bin Deutscher! Ich bin hier geboren!” Identità sconnesse e violenza estrema nelle ultime ondate di terrore in Germania – by Barbara Lucini
“Sono tedesco! Sono nato in Germania”: questa frase urlata in modo tanto rabbioso quanto difensivo da Ali David Sonboly dovrebbe diventare il simbolo delle violenze occorse in questi ultimi giorni in Germania, ma anche Francia e USA, così come potrebbe essere una valida quanto oramai sottovalutata risposta alla domanda Warum? Perché? Continue reading
Esperienza di rischio e comportamenti protettivi – by Davide Scotti
Il periodo feriale 2016 si è purtroppo caratterizzato per i numerosi episodi di sangue che sembrano mettere a rischio la possibilità di rilassarsi. Gli attentati sono in luoghi diversi e particolarmente comuni nella vita di ciascuno con la conseguenza che qualsiasi contesto può essere rischioso e quindi aumentare lo stress personale. La continua sensazione di pericolo, sempre e ovunque, condiziona il modo di percepire la realtà per cui un evento apparentemente banale può essere avvertito come estremamente pericoloso. Molti sono i falsi allarmi dopo le calamità e gli attentati. Continue reading