Il panorama dell’estremismo politico sia nazionale sia internazionale[1], senza trascurare forme violente dei gruppi separatisti è vario e frammentato per quanto concerne i temi di interesse, per le modalità comunicative e narrative, nonché per i canali comunicativi prescelti.
In particolare, il rapido sviluppo di forme multiple di estremismo e polarizzazione può essere interpretato attraverso due considerazioni di carattere teorico e metodologico.
La prima riflessione muove dalla presa di consapevolezza che al contrario di quanto si possa pensare, analizzando la situazione da una prospettiva storica, tale compagine estremista non risulta omogenea o unitaria fra le sue diverse componenti e rappresentanze locali.
Tali diversità e spesso ambivalenze sono dettate dall’influenza che deriva dalle caratteristiche stesse del contesto di sviluppo, che rimanda all’approccio già pubblicato relativo alle geografie estremiste.
Esso, inteso come background culturale e geografico viene quindi a determinare forme differenti di “estremismo locale”, che presentano declinazione disomogenee da città a città e da zona a zona e che producono effetti differenti in termini di narrazioni e di prodotti culturali.
Discorso diverso invece, può essere fatto per quanto concerne le suddivisioni locali e loro rappresentanze sullo scenario internazionale, che mostrano come i temi trattati, la strategia comunicativa e narrativa, i canali prescelti si adattino in modo proattivo al contesto di sviluppo.
Promuovendo quindi una riflessione metodologica risulta necessario comprendere le dinamiche contestuali e loro caratteristiche, determinate da specifiche geografie locali e come esse si strutturano sulla base dei network dei gruppi locali.
Nel corso degli ultimi anni grande attenzione è stata dedicata all’analisi della crescente minaccia dell’estremismo politico e soprattutto in Europa a quello riguardante l’estrema destra e dei populismi così definiti, con una particolare considerazione circa l’apporto che i big data e le analisi open source possono fornire per la comprensione di questi fenomeni sociali.
La svolta metodologica che qui si vuole proporre, ma che avrà ampio seguito derivante da ricerche in corso è quella già intrapresa nel più ampio scenario europeo[2] e internazionale ovvero l’utilizzo e l’implementazione del metodo dell’etnografia politica virtuale e digitale condotta e supportata da una analisi delle fonti open source, con lo scopo scientifico di raggiungere una maggiore conoscenza della storia dei gruppi, delle dinamiche organizzative, sociali, culturali, dei processi di socializzazione, delle modalità di comunicazione e delle strategie narrative così da meglio comprendere la minaccia esistente.
Un tale approccio permette di coniugare prospettive metodologiche differenti e soprattutto di adattarsi in modo resiliente ad un oggetto di studio, che vede la rete e l’ambiente digitale come uno dei suoi canali più influenti.
Una migliore conoscenza in questo ambito sarà quindi in grado di delineare linee guida, per una risposta più efficace a queste forme multidimensionali di polarizzazione, fino a produrre quelle che verranno chiamate Estremo-grafie.
[1]https://www.europol.europa.eu/activities-services/main-reports/european-union-terrorism-situation-and-trend-report-2018-tesat-2018;
[2] https://www.aau.at/kulturanalyse/forschung/ethnography-populism/