La discesa dei numeri della pandemia alla quale stiamo assistendo è realmente soddisfacente e da il senso di un fenomeno che si sta “clinicamente” (numero di ricoveri in unità di rianimazione e nei reparti non intensivi per COVID 19 e, ma con più cautela, numero dei decessi) sgonfiando. Ovviamente la soddisfazione non sarà condivisa dai profeti di sventura e da chi si è battuto affinché non terminasse il lock down (17 maggio) perché “avremmo assistito a una quarta ondata”.
Adesso però il riferimento, a reti unificate, è quasi ossessivo alla variante delta e, nelle ultime ore, a quella epsilon. Facciamocene una ragione; l’alfabeto greco ha 24 lettere e sarebbe uno spreco non utilizzarle tutte. Personalmente credo che a settembre/ottobre non dovremo fronteggiare queste varianti quanto le possibili altre che verosimilmente in questo momento si stanno formando nei Paesi ove ora è autunno e inverno (le stagioni favorevoli per una rapida diffusione del SARS – Co- V-2).
L’autunno, quindi. Ovviamente dopo più di sedici mesi e forti dell’esperienza passate ora i comitati tecnici, tecnici-scientifici, tecnico-scientifici-organizzativi stanno predisponendo tutte le misure precauzionali per fermare il possibile contagio e per minimizzare gli effetti.
Il periodo estivo sarà dedicato alla ristrutturazione infrastrutturale per adeguare le aule scolastiche, le sale convegno, i luoghi assembleari con un aumento di cubatura e con la realizzazione di sistemi di riciclo d’aria continuo. Nessuno studente perderà un’ora di lezione.
Il periodo estivo sarà utilizzato alla riconfigurazione del trasporto pubblico con una revisione dei mezzi pubblici che saranno ampliati (treni e metropolitane con più vagoni) e potenziati (corse di autobus più frequenti). Ovviamente nelle stazioni e aeroporti saranno studiati percorsi in sicurezza e i controlli saranno mantenuti ma ottimizzati al fine di evitare file e assembramenti. Nessun passeggero sarà lasciato a terra.
Il periodo estivo sarà impiegato per il controllo dei posti ai cinematografi e teatri distanziando le poltrone e creando isole di poltrone vicine per le coppie o i nuclei familiari con un sistema dinamico. Per accedere a uno spettacolo ci si prenota entro le ventiquattro ore precedenti dando tempo al personale di predisporre la sala in maniera attagliata al pubblico. Nessuno perderà più una rappresentazione o proiezione.
Il periodo estivo non sarà consacrato a inventarsi altre alchimie per impedire gli sport individuali all’aperto ma, con umiltà, si studieranno quanto deciso in Austria e Svizzera e si applicherà anche da noi senza creare nuove turbative agli esercenti. Nessuno dovrà lasciare gli sci in cantina.
Il periodo estivo sarà momento di studio per la riprogrammazione degli spazi aperti al pubblico e per gli uffici della pubblica amministrazione affinché gli utenti e i dipendenti possano lavorare ogni giorno senza permanere al proprio domicilio con vaghe indicazioni di svolgere “lavoro da distanza”. Edifici di ampie dimensioni dismessi (fabbriche, caserme e via elencando) saranno riprogrammati per consentire il lavoro in presenza potenziando i sistemi comunicativi per rimanere ancorati con le sedi di riferimento. Nessuno sarà pagato per rimanere al proprio domicilio e l’utente avrà sempre la possibilità di andare a uno sportello.
Il periodo estivo sarà sfruttato dalle unità sanitarie locali per creare ambulatori diffusi sul territorio ove svolgere vaccinazioni ed eseguire tamponi con strutture che si adeguano alle esigenze epidemiologiche aumentando il personale nel periodo di maggiore intensità e riducendolo in assenza di criticità. Si definirà la struttura reticolare dei medici di base che potranno agire in sinergia con queste strutture e dare immediata risposta ai propri pazienti; a seguire immediata presa in carico del soggetto positivo e, se ammalato, terapia domiciliare ospedalizzando solo i pazienti con polipatologie. Nessun paziente sarà lasciato in fila di fronte al Pronto Soccorso.
Il lettore deve anche sapere che per senso di responsabilità quest’estate non si terrà alcuna festa di partito (nessun epidemiologo si è preso la briga di dimostrare l’aumento dei contagi quattordici giorni dopo le kermesse politiche e delle testate “importanti” tenute nel mese di settembre 2020 ma se provate a farlo da voi vedrete che la correlazione è statisticamente più significativa rispetto a quella di chi è andato in spiaggia e a bere aperitivi nei mesi di luglio e agosto).
Come il lettore capisce questo è un articolo inutile perché nessun dirigente dello Stato e politico vorrà ancora sentir parlare di emergenza dopo diciotto mesi e ondate ripetute. Tutti si adopereranno (sarebbe più corretto scrivere si stanno adoperando) per dimostrare che i piani di contingenza sono già pronti e che in presenza di una nuova ondata non si procederà in ordine sparso o con provvedimenti che sono già male tarati in questo momento.
A settembre e ottobre vi renderete conto di quanto tempo avrete perso nel leggere queste righe.