Il 31 dicembre 2024, Mohamed Baari Shire, giovane Vicepresidente del Parlamento del Puntland, è stato bersaglio di un attacco complesso condotto dai militanti affiliati all’ISIS. L’operazione, che comprendeva esplosioni suicide e assalti armati, è stata respinta con successo dalle Forze di Sicurezza del Puntland. Sebbene l’attentato non abbia raggiunto il suo obiettivo primario, ha confermato la portata e l’organizzazione della minaccia jihadista nella regione.
L’attacco, descritto come uno dei più audaci dell’ISIS nella Somalia nordorientale, ha coinvolto 12 combattenti, tutti identificati come stranieri. Le Forze di Sicurezza del Puntland hanno neutralizzato l’intera squadra operativa durante lo scontro.
Secondo le fonti ufficiali, i terroristi uccisi includevano: 4 persone dalla Tanzania, 2 dal Marocco, 2 da Arabia Saudita, 1 dalla Libia, 1 dalla Tunisia, 1 dallo Yemen e 1 dall’Etiopia. Questi numeri evidenziano la natura transnazionale della minaccia, con una chiara presenza di combattenti provenienti da diverse parti del Medio Oriente e dell’Africa Orientale. Tale composizione riflette l’internazionalizzazione delle operazioni dell’ISIS, che continua a reclutare individui da una vasta gamma di paesi per rafforzare la sua presenza nella regione.
Nonostante la complessità dell’operazione, le Forze di Sicurezza del Puntland hanno dimostrato una notevole capacità di risposta, collaborando con partner internazionali per limitare la mobilità e le risorse del gruppo. La recente offensiva nelle montagne di Bari ha ulteriormente indebolito la rete logistica dell’ISIS, con la scoperta e la conquista di un deposito sotterraneo contenente riserve di cibo, medicinali e armi.
La resilienza dimostrata dal Puntland nella gestione dell’attacco del 31 dicembre si inserisce in un contesto più ampio di intensificazione delle operazioni contro l’ISIS, con l’obiettivo di smantellare le basi operative e neutralizzare le risorse logistiche del gruppo nella regione.
Il 10 gennaio 2025, le Forze di Sicurezza del Puntland hanno inflitto un duro colpo all’ISIS conquistando un vasto deposito sotterraneo situato nelle montagne di Bari. Il deposito conteneva riserve strategiche di cibo, medicinali e armi, dimostrando l’importanza logistica di questa base per le operazioni jihadiste nella regione. La distruzione di tale infrastruttura rappresenta un significativo passo avanti nella lotta contro il gruppo armato.
Le forze dell’ISIS operano principalmente nelle montagne vicino a Candala, una zona caratterizzata da terreni impervi e difficili da controllare. L’assenza di infrastrutture stradali e la vastità del territorio, con oltre 400 km di coste scarsamente sorvegliate, ha consentito lo sviluppo di basi operative per il contrabbando di armi e la logistica. Armi provenienti da Yemen e Iran sono state introdotte nella regione e distribuite ai gruppi armati attraverso reti clandestine.
Secondo fonti locali, questi gruppi sono composti prevalentemente da combattenti stranieri, con un supporto minimo da parte della popolazione locale. La loro capacità di movimento in piccoli gruppi ben addestrati rappresenta una sfida per le forze di sicurezza.
Le operazioni del Puntland, coordinate anche con il supporto internazionale (incluso l’utilizzo di droni e dati satellitari forniti dagli Stati Uniti), stanno gradualmente chiudendo le vie di comunicazione e rifornimento dell’ISIS. La recente offensiva ha avuto un impatto significativo, indebolendo le basi strategiche e le risorse logistiche del gruppo. Le forze del Puntland hanno dimostrato una crescente capacità di coordinamento e resilienza sul campo.
Dai commenti raccolti sul campo emerge il senso di fiducia nella determinazione delle forze del Puntland. Frasi come “Guulaysta ciidanka Puntland” (“Vittoria per le forze del Puntland”) e “Guul io Gobonimo” (“Vittoria e libertà”) riflettono il sostegno morale della popolazione locale per l’operazione in corso.
Il Professor Sonkor Geyre, direttore dell’Heritage Institute for the Horn of Africa (HI4Horn), ha commentato l’importanza strategica delle operazioni in corso: “Una sconfitta totale dell’ISIS nella regione non sarà priva di costi umani e materiali, ma è un obiettivo raggiungibile nei prossimi mesi. Queste operazioni hanno già avuto un impatto significativo sul morale della popolazione locale, che si è mostrata molto felice dei progressi compiuti dalle forze di sicurezza regionali. Al contrario, i gruppi armati affiliati ad Al-Shabaab operanti nel Puntland appaiono sempre più demoralizzati a fronte delle recenti perdite subite.”
Il Prof. Geyre ha sottolineato il ruolo fondamentale delle truppe Daraawish, della PMPF (Puntland Marine Police Force) e della PSF (Puntland Security Force) nella neutralizzazione delle minacce, aggiungendo: “Questa offensiva non solo contribuisce a rafforzare la sicurezza nella regione, ma aumenterà anche il valore politico del Presidente Said Abdullahi Deni sia a livello nazionale che regionale.”
L’assenza di supporto diretto dal governo centrale somalo complica la gestione della sicurezza regionale. Tuttavia, il Puntland si dimostra un attore strategico autonomo nella lotta contro le milizie jihadiste, proteggendo una regione chiave per il Corno d’Africa. Le coste del Puntland rimangono un punto critico per il traffico illegale, ma il consolidamento della sicurezza interna potrebbe rappresentare un modello per altre regioni somale.
Le operazioni in corso mirano a stabilire un controllo più efficace nelle aree montuose e costiere, eliminando i punti di forza logistici dell’ISIS. Tuttavia, il successo richiederà un impegno continuo per migliorare le infrastrutture, intensificare le operazioni di intelligence e promuovere un dialogo più inclusivo tra le istituzioni locali e i partner internazionali. La cooperazione sarà fondamentale per evitare che la regione diventi nuovamente un rifugio per gruppi estremisti.
Le operazioni in atto evidenziano un progresso significativo nella lotta contro l’ISIS, ma sottolineano anche la necessità di un approccio integrato che unisca sicurezza, sviluppo e coesione sociale. In un contesto geopolitico complesso, il Puntland si pone come un baluardo nella lotta contro il terrorismo nel Corno d’Africa.