L’Inghilterra (UK) è sempre stata al centro degli attacchi sia propagandistici che fisici da parte del sedicente Stato Islamico. Le ultime indagini inerenti agli attacchi terroristici perpetrati a Manchester il 22 maggio 2017 e a Londra il 3 giugno 2017, hanno posto l’attenzione sull’estensione delle reti all’interno delle quali gli attentatori si sarebbe mossi per pianificare gli attentati.
Il territorio inglese è stato protagonista del radicalismo di matrice islamica fin dall’indomani degli attacchi terroristici alle Twin Towers negli US. Il 22 dicembre 2001, Richard Colvin Reid, durante un volo da Parigi a Miami cerca di far detonare un ordigno di dimensioni ridotte che aveva nascosto all’interno del tacco della scarpa, fallendo nel tentativo. Richard Reid negli anni ‘90 era un frequentatore della moschea di Finsbury Park guidata dal predicatore Abu Hamza al-Masri, alias di Mustafa Kamel Mustafa. Richard Reid può essere considerato uno dei primi radicali, confluiti nell’estremismo, affiliato al gruppo Al-Muhajiroun, infatti fino ad un mese prima il fallito attentato era solito ritrovarsi con gli altri membri a Ilford, ad est di Londra. In questa direzione, 16 anni dopo Khuram Shazad Butt coordina un attacco nell’area del London Bridge, anch’esso un affiliato di Al-Muhajiroun. È possibile quindi intravedere un sottile fil rouge che muovendosi all’interno degli UK, a partire dal 2001 giunge fino agli attentati del 2017.