Fin da quando il cuore dell’Europa è stato colpito, con gli attacchi alla capitale parigina e successivamente con Bruxelles, i riflettori si sono spostati quasi immediatamente sull’Italia. La macchina della propaganda jihadista di Daesh ha più volte etichettato l’Italia come target privilegiato, infatti proprio in uno degli ultimi video rilasciati dall Alwa’ad Media Production, vengono minacciate Roma, Londra e Berlino ponendo alla base frasi proselitistiche con il fine di smuovere i seguaci e spronare all’azione: “Combatteteli, Allah li punirà attraverso le vostre mani”. La propaganda di Daesh sottolinea chiaramente come gli attentati del 13 novembre a Parigi e quelli del 22 marzo a Bruxelles sono solamente l’inizio di un qualcosa che dovrebbe accadere ancora.
Ma se l’Italia dal punto di vista simbolico rimane sicuramente un key target, quanto il network jihadista è in grado di disporre le proprie risorse sulla scacchiera per attentare il cuore dell’Italia?
In questa direzione è interessante sintetizzare quali sono i legami della rete fino ad oggi conosciuti nel contesto del territorio italiano e quindi evidenziare i profili dei personaggi principali.