E’ di questi giorni la diffusione da parte di IS di un video in cui Roma ed il Vaticano vengono identificati in modo esclusivo come target di imminenti azioni violente. Ciò che maggiormente interessa del filmato non è tanto la specificità dell’obiettivo (di cui peraltro si è molto discusso anche in relazione agli appuntamenti internazionali di cui i due stati – Italia e Santa Sede – sono protagonisti), ma è analizzare il reale livello del military power che IS è in grado di esprimere alla luce degli equipaggiamenti che sono mostrati nelle riprese.L’intrigante editing – che fa il verso a produzioni hollywoodiane del genere catastrofico e che sta caratterizzando lo stile delle ultime uscite mediatiche – non deve spostare l’attenzione sugli elementi informativi riferibili all’argomento; inoltre, non va dimenticato che sin dai primi filmati propagandistici IS ha voluto intenzionalmente produrre un duplice ordine di effetti sulla dimostrazione della sua potenza militare sia in termini di diretto show-the-force sia come esito dell’abbandono degli equipaggiamenti da parte degli eserciti regolari (siriano o iracheno) che si sono dileguati nel corso dell’avanzata.
Se volessimo estrarre i più significativi frame del video e provassimo ad effettuare una sorta di riconoscimento dei mezzi mostrati, potremmo tentare di identificare i seguenti veicoli:
- Fotogramma 1: T55 medium tank (soviet-era);
- Fotogramma 2: mortaio da 120 mm (su supporto ruotato artigianale);
- Fotogramma 4: T55 medium tank (soviet-era) (stessa scena della foto 1);
- Fotogramma 5: forse MT-LB (M1970) Multi-Purpose Tracked Vehicle (1968) (soviet-era)modificato con mitragliatrice A/A (verosimilmente da 12,7 mm e non soviet-era);
- Fotogramma 6: armored bull dozer in versione customizzata (verosimilmente non soviet-era);
- Fotogramma 7: forse MT-LB (M1970) Multi-Purpose Tracked Vehicle (1968) (soviet-era) modificato con mitragliatrice A/A (verosimilmente da 12,7 mm non soviet-era) (stessa scena della foto 5);
- Fotogramma 8: Cougar 4×4 MRAP (veicolo da sminamento US Army) anni 2000;
- Fotogramma 9: BTR 70 o BTR 80 (soviet-era) Armored Personnel Carrier.
Come è possibile apprezzare, la capacità militare in termini di ground vehicle da parte di IS è notevole e diversificata. I mezzi utilizzati sono in gran parte quelli in dotazione all’Iraqi Army; si possono infatti notare tre diverse categorie di riferimento:
- soviet-era personnel carrier vehicle, ovvero mezzi di trasporto truppe leggeri, dotati di mobilità e forniti di sistema d’arma antiaereo pesante (mitragliatrice da almeno 12,7 mm);
- soviet-era armored tank, ovvero carri armati medi, di vecchia generazione, con bocca da fuoco da 100/55 mm non stabilizzati (non possono sparare in movimento);
- special-purpose vehicle, ovvero mezzi logistici speciali di origine occidentale e di recente produzione per i lavori del genio (le c.d. breaching operations).
L’inizio dell’approvvigionamento dei mezzi ed armamenti è da imputarsi sicuramente al periodo metà-fine 2014 durante il quale le diverse brigate dell’Iraqi Army dislocate nelle zone della provincia di Niniwe e Anbar all’avanzare di IS hanno abbandonato i presidi, lasciando il materiale a disposizione dei “nuovi conquistatori”.
Infine, atteso che alcuni mezzi presuppongono specifiche capacità (guida, sistema di gestione radio, fire system), è ragionevole ritenere che IS abbia al suo interno elementi che possiedono una conoscenza tecnica derivante dal loro precedente impiego tra le fila di eserciti convenzionali.
Deduzione: a differenza della AQ classica, IS si è dotato – tra l’altro – di una rilevante capacità militare di natura convenzionale che impiega nelle aree su cui esercita un predominio territoriale e a cui associa una capacità aggressiva ibrida (propaganda, PsyOps, attività violenta, attività di hackeraggio, deception) che esercita nei paesi target in cui non può agire come potenza para-statale. Ciò che infatti colpisce è la capacità da parte di coordina la campagna di attacco dell’IS di saper armonizzare le citate capabilities, di saperle applicare efficacemente rispetto ai territori su cui esegue le attività militanti e di saper scandire i tempi degli sforzi.