Grand Theft Auto: Salil al-Sawarim: gamification secondo IS – by Marco Lombardi

La prima release di Grand Theft Auto (GTA) esce nel 1997 per playstation e altre piattaforme. Oggi esce specificando dopo i due punti: “Salil al-Sawarim” ed è la versione di IS per agganciare giovani non più da avviare alla carriera di grande ladro d’auto ma a quella del jihadista. La specifica suona “Lo sferragliare delle spade” ed è in tono con le immagini del trailer  del video gioco annunciato, che non è molto diverso dai video che promuovono video giochi commerciali. Per questa ragione ITSTIME ha deciso di renderlo fruibile qui di seguito (1).

Ancora una volta una dimostrazione della capacità mediatica che coglie, questa volta formalmente anche se già fatto nel passato, il concetto di gamification in tutta la sua portata comunicativa e formativa. Di gamification si comincia a parlare nel 2010 e rimanda all’dea di impiego di elementi costitutivi i video giochi in contesti diversi, e vice versa. In sostanza, si mette a frutto al massimo la strettissima relazione tra virtuale e reale, con reciprocità tra i due ambienti, per informare, orientare, dare la possibilità di sperimentare e rompere i confini.

In realtà non è strategia nuova: risalgono a decenni fa l’impiego dei primi cartoni animati che mostravano il training del bambino jihadista, impegnato a farsi saltare su una colonna di camion nemici, in genere così ripetendo il gesto già esibito da un genitore.

Ma la capacità strategica della comunicazione di IS non si ferma. Il gioco annunciato si chiama “Grand Theft Auto:Salil al-Sawarim”.

Salil al-Sawarim (abbreviato in SaS)  era già il titolo di un video di al-Furqan, una delle case produttrici più significative di IS, ormai alla quarta puntata, lanciato sabato 17 marzo 2014. Nelle prime 24 di pubblicazione su YouTube è stato visto da circa 57.000 persone, con una permanenza media per visitatore di 17 minuti sul video, è complessivamente lungo circa un’ora. Come al solito il video è stato reso disponibile in numerosi formati, anche in alta definizione per circa un giga di download: un enorme successo. La ricerca del video si è mossa soprattutto via Twitter nei primi due giorni di distribuzione, in particolare da piattaforme android, seguita da iPhon, nella stragrande maggioranza con ricerche in lingua araba (circa 30.000) a seguire molto distaccato, ma secondo, l’indonesiano. Nel video si vedono mujahideen combattere e convogli IS sfilare acclamati a Homs, Raqqa, e Fallujah dove un drone, sembra un Parrot AR Drone controllato da un iPad, offre al pubblico del video una visione dall’altro a 360° della marcia di IS, dalla Siria all’Iraq. E via così.

Dunque? Tutto è pronto per essere rielaborato su altre piattaforme, per altri media e altri pubblici: nasce il gioco che riprende il titolo del video jihadista di successo (Salil al-Sawarim) e quello di ciò che è già un gioco di successo (Grand Theft Auto). Infatti, la strategia è quella della convergenza su più piattaforme di messaggi che possono rilanciarsi a vicenda, per attrarre pubblici diversi, con il medesimo obiettivi: in questo caso rinforzare il jihad.

Ma non stupiamoci: questa strategia è di nostra produzione.

IS l’adottata bene come già potevamo immaginare.

Note:

(1): la scelta fatta da ITSTIME,  fin dalla sua fondazione, è di non rendere pubblici video o altri materiali di propaganda che possano essere funzionali agli obiettivi della comunicazione jihadista.