E’ stato presentato questa mattina (07 Novembre) in Università Cattolica, il libro “Disasters in Popular Cultures” di Giovanni Gugg, Elisabetta Dall’O’, Domenica Borriello, con prefazione di Joël Candau, Edizioni Il Sileno. E’ un’opera collettiva importante, che si concentra su un filo conduttore unico: la cultura come strumento per la promozione di una consapevolezza condivisa e di una memoria collettiva di rischi e disastri.
Si evince in modo chiaro, la necessità di considerare i prodotti culturali, in particolare favole e leggende, come strumenti per veicolare una conoscenza storica dei vari eventi critici, garantendone così il suo mantenimento nel corso del tempo.
Un tema fondamentale, quanto poco considerato, che invece merita un’attenzione ed una analisi particolari per le sue molteplici valenze:
- creare un senso di comunità attraverso una memoria storica comune;
- rinsaldare il legame identitario e il riconoscimento nell’uso di un territorio comune;
- sostenere un legame inter-generazionale;
- approfondire la conoscenza del proprio territorio e quindi dei suoi rischi;
- comunicare il rischio e l’emergenza attraverso un codice linguistico, che nasca dai gruppi sociali stessi e che rispetti quindi i loro bisogni cognitivi e le loro interpretazioni
E’ proprio nell’ambito della comunicazione del rischio, che si trova il contributo fondamentale di questi lavori: comunicare non è solo trasmettere informazioni relative al rischio, ma formare le persone circa le strategie più efficaci per la gestione di una emergenza e la risposta a un disastro.
La formazione soprattutto dei più piccoli dovrà focalizzarsi proprio su questi aspetti antropo-sociali, in modo che le pratiche di resilienza ai disastri siano narrate attraverso codici culturali e linguistici condivisi, ravvisabili nella quotidianità e nella storicità di quella specifica area a rischio.
Riconoscere, mantenere e diffondere le identità e le culture locali è compito fondamentale per una efficace pianificazione e risposta resiliente ai disastri.
Il paradigma della cultura e le prospettive sociali ad essa legate diventano quindi, un tema essenziale di approfondimento sul quale già gli Autori e Itstime stanno lavorando.