Undicesima edizione per la rivista del sedicente Stato Islamico. In questo nuovo numero, appena lanciato in rete, come puntualmente accade, vengono trattati i temi che sui nostri media sono caldi e che occupano le prime pagine dei quotidiani.
La storia del piccolo Aylan, 3 anni, siriano, morto annegato mentre cercava di raggiungere Kos da Bodrum, viene ripresa sotto il titolo “Il pericolo di lasciare il Dārul-Islām” ossia la casa dell’Islam.
Attraverso un’interpretazione ovviamente distorta delle cause dell’immigrazione siriana, i passaggi che si susseguono cercano di giustificare i tragici eventi che sempre più frequentemente si svolgono sulle coste libiche, italiane e turche in un’ottica di punizione per aver compiuto l’egira dalla terra dell’Islam, dal Dār al-Islām.
{Indeed, those whom the angels take [in death] while wronging themselves – [the angels] will say, “In what [condition] were you?” They will say, “We were oppressed in the land.” The angels will say, “Was not the earth of Allah spacious [enough] for you to emigrate therein?” For those, their refuge is Hell – and evil it is as a destination.
E ancora…
Therefore, it should be known that voluntarily leaving Dārul-Islām for dārul-kufr is a dangerous major sin, as it is a passage towards kufr and a gate towards one’s children and grandchildren abandoning Islam for Christianity, atheism, or liberalism. If one’s children and grandchildren don’t fall into kufr, they are under the constant threat of fornication, sodomy, drugs, and alcohol.
Insieme poi all’identificazione di chi sono i veri e veritieri predicatori, da non distinguere con i falsi e maledetti menzogneri, e alle campagne militari condotte dall’esercito IS spicca un reportage fotografico sulla distruzione dei templi di Baalshamin e Bel.
Ma due sono le novità vere e proprie del numero: innanzitutto la rivista apre un nuovo filone di finanziamento al terrore pubblicando le foto
(e i curricula, corredate di indirizzi di residenza, titoli di studio, data e luogo di nascita) di due prigionieri in divisa gialla questa volta, uno di nazionalità norvegese e uno cinese, per i quali viene richiesto il pagamento del riscatto secondo la seguente formula:
To whom it may concern of the pagans, crusaders, and their allies, as welle as what are referred to as human “rigths” organizations. This chinese prisoner was
abandoned by his government, which did not do its utmost to purchase his freedom. Whoever would like to pay the ransom for his release and transfer can contact the following telegram number
Note: this is a limited time offer.
Chiunque volesse può partecipare a questa chiamata al pagamento collettivo del riscatto, che al momento a quanto pare non viene pagato dai governi nazionali. Tutti possono liberamente contribuire, non interessa da chi arrivano i soldi, basta che arrivino.
L’altro è invece di tutt’altra natura e lancia un avvertimento, reso attualissimo dall’imminente celebrazione del Giubileo straordinario.
La traduzione del testo, posto sotto ad una immagine che ritrae anche il Santo Pontefice è:
Maometto dice “Giungerà presto un tempo in cui la conoscenza verrà tolta alle persone a tal punto che non gliene resterà più nemmeno un briciolo”. E poi più sotto, nel riportare un’altra interpretazione dell’hadith si dice: “Sai cosa si intende per “la conoscenza verrà tolta alle persone”?” […] “Verranno fatti sparire i suoi rappresentanti [i pii predicatori o i cuori leggeri]”