Category Archives: Terrorism

30Mar/17

Parigi, Londra, Venezia, Sharm: ormai la minaccia del terrorismo al turismo richiede più attenzione – by Marco Lombardi

 Sono molti mesi che, nelle nostre analisi sulla minaccia portata dal terrorismo al turismo insistiamo, richiedendo più attenzione, soprattutto agli operatori del settore. I risultati non sono tuttavia significativi. Eppure, l’impatto che il business ha dagli attacchi portati dal terrorismo è rilevante: solo settimana scorsa, immediatamente dopo l’attentato a Londra, le scuole francesi si sono premurate di cancellare le prossime visite delle scolaresche nella capitale inglese. Continue reading

19Mar/17

Ides of March: Parcel bombs and the Greek export of terrorism in Europe – by Maria Chr. Alvanou

March 15, 2017: a package with an explosive mechanism mailed from Greece and addressed to german minister Wolfgang Schäuble was detected by german authorities. The name of a prominent New Democracy (main opposition party) parliament member and ex-minister was written on the package as “sender”.  The anarchist-extremist organization “Conspiracy of Cells of Fire” (CCF, in Greek: Συνωμοσία Πυρήνων της Φωτιάς, ΣΠΦ) claimed responsibility of the operation and while it did not yet issued a manifesto, it published the following short text in an antiestablishment website[1]: Continue reading

19Feb/17

La minaccia dei Droni di Daesh: tra propaganda e realtà – by Gaia Rossi

La propaganda di Daesh sui droni continua. ITSTIME ha già ospitato diversi commenti in merito all’interesse di Daesh per gli UAVs (droni radiocomandati), in seguito al ritrovamento di alcuni documenti in Iraq risalenti al 2015 e agli alert lanciati dalle testate giornalistiche, su potenziali minacce “derivanti dal cielo”. Continue reading

02Feb/17

Propaganda online e digital humint: il caso di Facebook – by Giovanni Giacalone e Nicolò Spagna

La propaganda jihadista corre sul web, questo è un dato di fatto da tempo noto. Spotter, propagandisti e reclutatori utilizzano Internet come uno dei canali privilegiati per trovare potenziali proseliti da convertire all’ideologia del terrore, muovendosi sia “in chiaro” con profili fake su forum e social network che nel cosiddetto “deep web”, zona oscura non raggiungibile attraverso i tradizionali motori di ricerca e che permette lo scambio di informazioni e contenuti soltanto a chi sa utilizzarla. Continue reading