Category Archives: Communication

11Dic/15

Ancora Roma in un video di propaganda IS – by Marco Maiolino e Alessandro Burato

IS ha rilasciato oggi, esattamente qualche ora fa, un nuovo video della collezione propagandistica che soddisfa i suoi due pubblici di riferimento: i combattenti e i nemici. Il video prodotto da una emittente locale, di 14 minuti, è in arabo senza sottotitoli come quelli più noti rivolti all’Occidente e inizia mostrando immagini di miliziani in addestramento, giovani ragazzi che ben si prestano a fare da attrattiva per aspiranti combattenti. Continue reading

02Lug/15

La vendetta degli anti-ISIS: il video – by Alessandro Burato

Il video, rilasciato due giorni fa dai miliziani anti-ISIS ma che è diventato virale sui Social ieri, si inserisce nel solco, e nella retorica, sia oratoria che cinematografica, utilizzata dai combattenti IS per raccontare le loro carneficine. Tute arancio, sfilate prima della fucilazione, catene ai polsi e ai piedi, armi imbracciate. Tutto quasi uguale, ad eccezione che le parti si sono rovesciate in questo film “parodia” delle brutali esecuzioni: l’arancio è in piedi, il nero a terra, in una pozza di sangue. Continue reading

13Gen/15

Ansar-alhaqq.net: il primo “risultato” di Anonymous – by Alessandro Burato

L’indomani della strage al giornale satirico Charlie Hebdo il gruppo internazionale di hackers conosciuto con il nome di Anonymous ha lanciato la sua campagna contro la comunicazione del terrore a difesa della libertà di espressione. Sotto l’hashtag #OpCharlieHebdo (utilizzato fino ad ora più di 43.000 volte) ha dichiarato di voler perseguire due principali obiettivi: innanzitutto quello di raccogliere informazioni riguardanti siti di propaganda islamista che inneggino al jihad ed eventualmente oscurarli unitamente alla richiesta a tutti gli utenti di Twitter di segnalare eventuali profili utilizzati come strumenti di radicalizzazione da parte dei terroristi cosicché vengano bloccati dalla compagnia. Continue reading

02Dic/14

Social Media Intelligence: un nuovo spazio per la raccolta di informazioni rilevanti – by Alessandro Burato

L’utilizzo dei social media come strumento per monitorare gli aspetti più disparati è stato impiegato sin dalla loro comparsa sul panorama mondiale. Quando questa indagine migra dalla molteplicità di temi dei quali si può occupare per dirigersi verso un utilizzo puntuale in materia di sicurezza prende il nome di SOCMINT ossia SOCial Media INTelligence. Ambito di indagine sicuramente non nuovissimo ma di recente teorizzazione, la SOCMINT cerca ancora uno spazio all’interno del dibattito accademico per la sua collocazione nel più ampio spettro delle declinazioni dei processi di intelligence. Oltre a questo aspetto di pura disquisizione teorica, altre riflessioni si aprono sia sul piano metodologico che deontologico. Continue reading

21Ott/14

Ebola free! Nigeria:1 / Ebola:0 – by Alessandro Burato

E’ di ieri la notizia che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato lo Stato della Nigeria libero dal virus Ebola, dopo un periodo di 42 giorni durante i quali non è stato rilevato alcun nuovo caso di contagio. Il primo caso si era presentato il 20 Luglio scorso quando un diplomatico liberiano-americano si era sentito male nell’aeroporto di Lagos. Date le deboli o inesistenti procedure di emergenza il paziente “zero” (per la Nigeria) è stato in grado di infettare diverse persone, specie tra il personale medico che lo ha assistito al nosocomio presso il quale era stato trasportato. Totale: 20 casi, 8 decessi, 898 contatti tracciati (351 di primo o di secondo grado e 547 di terzo grado) [1] per accertamenti e procedure di controllo e di contenimento dell’epidemia. Continue reading

02Ott/14

Ebola? Put a tick – by AlessandroBurato

A man goes to the hospital saying he is not feeling very well. Medical staff, due to the international health alarming situation is trained to fill a pre-assessment checklist in which information about recent travel itineraries has to be reported. The man says to the nurse he has just come back from a journey in West Africa, in particular from Liberia. A tick is placed in the provided box. However, that information is not fully communicated to the doctor who, after a diagnosis of low-grade fever from a viral infection, sends the patient home with antibiotics. After three days the man is hospitalized in the isolation room with a completely different diagnosis: Ebola.

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01Ott/14

Notes on social media, big data and pandemics – by Chiara Fonio & Alessandro Burato

While diseases have historically received a significant amount of attention from the global public health community through the development of impressive surveillance systems, it seems challenging to assess whether big data really make a difference in real-time responses to pandemics. Continue reading

23Set/14

Can the bird catch the worm? – by Alessandro Burato

Ebola is still spreading although it is no more interesting for media as few weeks ago. The last released WHO report counts for 3,341 confirmed cases among Guinea, Liberia, Sierra Leone and Senegal and a total of 1,687 deaths [1]. The web is getting overcrowded with different projections of the virus diffusion based on now proved models that however are drawing not always a coherent picture: several variables, such as time, confirmed, probable or suspected cases, official or un-official data are responsible for a variety of estimations and worst-case scenarios. Continue reading

15Set/14

Social liberi. Quale spazio al terrore? – by Alessandro Burato

Dopo la brutale esecuzione del britannico Haines si riaprirà la discussione, accesasi alcune settimane fa e che continua tutt’ora, circa la legittimità e l’efficacia della decisione di Twitter, e successivamente di Facebook, di non permettere la pubblicazione dei video delle decapitazioni dei giornalisti americani ad opera di IS. Decisione che è rimbalzata su tutti i siti d’informazione e testate giornalistiche è stata amplificata dai Social Network come l’annosa questione della libertà di espressione attraverso questi ultimi.

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28Ago/14

Let’s do something before terrorist narrative becomes a bestseller – by Alessandro Burato

Once upon a time, there was an exotic land surrounded by mystery and ancient stories. That was the land of Caliphs, the land of philosophers and historians, where culture, literature and faith flourished and where people lived in peace. On day, that land started being threatened: barbarian infidel invaders were trying to take it and to subvert its status. So a man, a brave man, step up to fight against them. He put together an army of fighters, as brave as him, to defeat the invaders and to restore the original peace. After unrestrained battles he eventually won the war and achieved his aim: green fields and no more cruelty on his land where people could live their daily life in peace.

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27Ago/14

Jihad, l’esperto di media: “Rap tra forme di comunicazione per fare proselitismo”

Intervista di Marco Lombardi a Il fatto Quotidiano, il 27 agosto 2014: cliccare per ascoltare l’intervista: “Evidentemente non è che sono i rapper degli jiahdisti – dice Lombardi –, ma è quel tipo di musica che può facilmente veicolare un certo tipo di messaggio, all’interno di un ben determinato ceto sociale”. “Togliamoci dalla mente – continua il professore di comunicazione – che abbiamo a che fare coi una comunicazione naif. I terroristi, assieme alle armi, hanno un sacco di professionalità a disposizione, comprese esperti in comunicazione”.