Cantlie questa volta è ad Aleppo: è il 9 febbraio 2015. Dopo Mosul il testimonial, anzi l’anchorman di IS, si trova perfettamente a suo agio nel mostrare quanto il Califfato provveda a fornire servizi alla sua gente: il video è stato lanciato oggi via Twitter da Al-Hayat Media Center, si intitola “From Inside Halab” ed è lungo 12 minuti. E’ girato con il solito stile del reportage: comincia con le rovina della città di Aleppo (col solito drone per le riprese aeree) per poi spingersi nelle campagne e visitare i mercati. Si mostrano diligenti studenti alla scuola coranica, “pizzaioli” indaffarati, anziani riuniti nella shura che vedono filmati di IS su un TV a led. Finisce con le interviste ad alcuni combattenti: l’ultima è l’intervista a un francese militante per IS che inneggia alla bravura di chi ha attaccato Charlie Hebdo. Di massima nulla di nuovo rispetto al reportage su Kobane e, soprattutto, il successivo a Mosul. La strategia della istituzionalizzazione, dello Stato capace di fornire servizi e benessere ai cittadini, e della promozione della identità del Califfato è perseguita con cura. La serie dei documentari pertanto continua. Ma fino a quando? Kobane era al centro dell’attenzione per via della battaglia in corso, quando il primo video venne lanciato. Mosul era la città destinata al secondo reportage, come capitale del Califfato. Aleppo è perfetta quale sede “storica” e rappresentante l’area di elezione di IS.
E poi?
O IS si appropria di qualche nuovo territorio che giustifichi eguale interesse.
O IS cambia format, considerato che scarseggia il materiale e il pubblico si sta abituando alla documentaristica.
O IS decide che il suo testimonial, Cantlie, ormai non serve più.
Aspettiamo un poco.