Dopo l’arresto di Salah scrivevamo che ora i giochi sarebbero cominciati. Bruxelles oggi è sotto un triplice attacco coordinato: Aeroporto internazionale, metro di Maelbeek e metro di Schuman (per ora non è chiaro se la stazione contigua abbia solo subito un effetto camino della esplosione a Maelbeek o sia stata colpita).I risultati sono evidenti (28 vittime in totale) ma le dinamiche, ormai per noi la questione più interessante, sono tutte da studiare.
Intanto notiamo che a Parigi, il 13 novembre, sono stati colpiti 3 luoghi del tempo libero e del divertimento (stadio, caffè e teatro), a Bruxelles 3 luoghi della mobilità (aeroporto, metropolitana, metropolitana): 6 target simili (soft e poco securizzabili), di elevatissimo impatto sociale, differenti per il tipo di infrastrutture colpiti. Possiamo chiederci, se questa fosse una strategia consapevole, quali potrebbero essere il prossimi sulla medesima linea.
Questo tipo di bersagli, infatti, richiede ingentissimi costi organizzativi, logistici, economici e sono tutti “time consuming” se securizzati al massimo livello: immaginate controlli nei perimetri aeroportuali!
La domanda spontanea è quale relazione ci sia tra questi attacchi e l’arresto di Salah: questo è il tema di lavoro per le prossime ore:
1 – si diceva che Salah collaborasse e dunque: o Salah non sapeva o Salah non collaborava, fingeva…. esercitando una diversa forma di martirio consapevole a garanzia di questi attacchi che appartengo alla medesima rete del prigioniero.
2 – gli attacchi appartengono a un’altra rete, diversa da quella di Salah. Allora si può chiedere se erano già pianificati e, forse, solo accelerati dopo l’arresto. Magari proprio per far vedere che se c’è un “pentito” il terrorismo è più forte e non viene colpito da queste defezioni. E magari per screditare il pentito e “recuperarlo” forzandone la “bruciatura” presso le istituzioni, come “martire collaterale”
3 – Oppure, se comunque appartenenti ad altra rete, è centrale comprendere se questa è una rete simile, per tipologia di legami, a quelli di Salah o si tratta di una rete organizzata con modalità diverse rispetto a quelle parentali, amicali, di vicinato e diretta da una catena di comando e controllo non locale.
4 – Infine è cruciale la tempistica della elaborazione del piano: un utilizzo reattivo di un piano in cantiere attivato dopo l’arresto di Salah o una reazione dell’ultimo momento, con materiali già a disposizione.
Le prossime ore sono cruciali per arrivare a questa comprensione e per valutare eventuali rivendicazioni che per ora sono solo “spontanee” via social media, non sufficienti a definire i contorni più interessanti della vicenda.