Dopo l’11 settembre 2001 si è inevitabilmente acuita l’attenzione per tematiche come la sicurezza e l’immigrazione, sempre più spesso considerate strettamente legate una all’altra. Il binomio tra sicurezza e immigrazione necessita però di essere chiarito, per non rischiare di cadere nell’errore di improprie generalizzazioni.
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Dopo l’11 settembre: logiche comunicative di una guerra “promessa” – by Marco Lombardi
Il mio primo commento, poche ore dopo l’11 settembre 2001, faceva riferimento a una lettura di tipo “comunicativo” dell’attacco al WTC: un evento mediatico curato da un fortunato e abile regista assassino. D’altra parte, il terrorismo così come la politica trova spesso spiegazione delle proprie manifestazioni nelle logiche dello spettacolo e della comunicazione.
11 settembre 2012. Non commemorazione, ma rituale per i sopravvissuti – by Marco Lombardi
E’ il primo anniversario dell’attacco alle Torri Gemelle. Che cosa possiamo aspettarci? Questa domanda ritorna quale tormentone del settembre post vacanziero, sostituendosi ai refrain dei motivi estivi. Sicuramente si assisterà a una recrudescenza di speciali televisivi che faranno rivivere le immagini della tragedia; si diffonderà a dismisura la sondaggistica della paura e dell’attesa di quello che potrebbe essere ancora; si ripercorreranno le strade intraprese dopo il September Eleven nella guerra al terrorismo; si cercheranno le responsabilità di ciò che è stato, di ciò che sarà, di ciò che sarebbe potuto essere se le cose fossero andate diversamente.
Il rischio di comunicare “il rischio” dopo l’11 settembre – by Marco Lombardi
«Sappiamo di sicuro che avrà luogo prima o poi un attentato terroristico di grosse dimensioni in Occidente». Così si esprimeva sulle pagine dei quotidiani dello scorso 26 giugno il Ministro della Difesa Martino. Di questo attacco, dato per sicuro, «non sappiamo dove avverrà», quale sarà il bersaglio, «gli Stati Uniti? Oppure l’Europa? O forse proprio l’Italia», né «quale forma prenderà».
Lo Stato dell’Unione e l’“asse del male” – by Marco Lombardi
Il discorso sullo Stato dell’Unione del presidente George W. Bush, poche settimane fa, ha suscitato diverso grado di clamore e di attenzione nei differenti Paesi. In particolare, l’affermazione della presenza di “an axis of evil” costituito da Nord Korea, Iran e Iraq è stata ripresa e commentata con la dovuta attenzione dalla sola Gran Bretagna. Al contrario, negli Stati Uniti intorno a questo tema si è continuato a dibattere e a discutere anche nelle settimane successive.
Aereo precipita su New York: torna la paura – by Marco Lombardi
A due mesi e un giorno di distanza dall’attacco al World Trade Center di New York le coincidenze sembrano guidare le reazioni alla caduta dell’Airbus A-300 dell’American Airlines: ancora a New York, ancora su un quartiere abitato della città, il Queens, ancora nelle prime ore del mattino (le 9.15 ora locale).
La comunicazione del terrore – Intervista a Marco Lombardi
L’alta valenza mediatica dell’evento che ha colpito al cuore gli Stati Uniti ha messo in moto una complessa macchina comunicativa; ne parliamo con Marco Lombardi, docente di Sociologia presso la Facoltà di Scienze della formazione dell’Università Cattolica.