E’ stato pubblicato oggi il Munich Security Report 2015 con, tra l’altro, nuovi dati sui combattenti stranieri nel Califfato. Il numero complessivo stimato è di oltre 20.000 combattenti stranieri (20.000 era la stima in Afghanistan) di cui circa 4.000 residenti o cittadini europei.
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Il Jihad dell’Asia Centrale: flussi e riflussi verso il califfato. Approfondimento di Marco Lombardi alla Radio Vaticana.
Back in the day: tutto cambia perché nulla cambi? L’attuale minaccia militante ha davvero mutato pelle? – by Emilio Palmieri
I recenti eventi di Parigi, per i quali le autorità francesi sono ancora in fase di orientamento in ordine ad ottenere un quadro quanto più chiaro ed esaustivo, mettono in evidenza un possibile paradosso. Diversi commentatori, analisti e anche rappresentanti istituzionali considerano l’attacco condotto dai fratelli Kouachi contro la redazione di Charlie Hebdo e da Amedi Coulibaly contro il supermarket kasher come manifestazione di una dinamica operativa nuova: individui “sociologicamente” occidentali, dopo un processo di radicalizzazione, si recano in aree dominate da strutture militanti (Stato Islamico in Iraq e Siria – ISIS, al-Qa’ida nella Penisola Arabica – AQAP), svolgono in queste zone attività operative, rientrano nei paesi d’origine e qui, unitamente ad un network limitato, conducono attacchi utilizzando le tattiche acquisite nel loro percorso militante. Continue reading
Islam militante a Milano – by Giovanni Giacalone
Milano ha ricoperto un ruolo di primo piano in ambito islamico fin dall’inizio degli anni ’80 quando il capoluogo lombardo, in quanto maggior centro industriale d’Italia, divenne meta prediletta per migliaia di immigrati giunti in Italia dall’Africa settentrionale e dal Medio Oriente, andando così a predisporre le basi per il così detto “popolo delle moschee”. Diverse organizzazioni islamiche e numerosi esponenti dell’Islam italiano fanno oggi base a Milano, definita in più occasioni il “laboratorio dell’Islam italiano”.
ITSTIME (Chiara Fonio) parteciperà alla conferenza CDPD dal 21 al 23 gennaio 2015.
Per ulteriori informazioni vista il sito.
Le rivendicazioni per Charlie Hebdo: non facciamoci distrarre dal conflitto AQ – IS. – by Marco Lombardi
I media di oggi (15 gennaio), a partire dalla rivendicazione di ieri di AQAP che attribuisce l’attacco a Charlie Hebdo ad AQ, insistono su sule conflitto in essere tra IS e AQ. Indubbiamente il conflitto esiste già dalle origini (frizioni tra Zawahiri e Zarkawi), poi esplode tra ISIS e al-Nusra, vede alla dichiarazione del Califfato uno stand by denso di nubi con la risposta di AQ di puntare sul Bangladesh.
Il conflitto tra le due organizzazioni è un dato ma non deve distrarre rispetto alle problematiche che riguardano le attività di counter-terrorism, investigazione e previsione degli attacchi.
Ansar-alhaqq.net: il primo “risultato” di Anonymous – by Alessandro Burato
L’indomani della strage al giornale satirico Charlie Hebdo il gruppo internazionale di hackers conosciuto con il nome di Anonymous ha lanciato la sua campagna contro la comunicazione del terrore a difesa della libertà di espressione. Sotto l’hashtag #OpCharlieHebdo (utilizzato fino ad ora più di 43.000 volte) ha dichiarato di voler perseguire due principali obiettivi: innanzitutto quello di raccogliere informazioni riguardanti siti di propaganda islamista che inneggino al jihad ed eventualmente oscurarli unitamente alla richiesta a tutti gli utenti di Twitter di segnalare eventuali profili utilizzati come strumenti di radicalizzazione da parte dei terroristi cosicché vengano bloccati dalla compagnia. Continue reading
Attacco jihadista (a Charlie Hebdo): terrorismo di successo o fallimentare? Elementi di analisi – by Claudio Bertolotti
Parigi, 8-9 gennaio 2014: 20 morti (17 vittime e tre terroristi jihadisti). Dopo Canada, Stati Uniti e Australia, i due episodi in Francia, collegati o meno tra di loro, forniscono alcuni utili elementi di valutazione sul “terrorismo jihadista” contemporaneo.
Marco Lombardi ai TG di Sky News parla dei nuovi terroristi: gli zombie. (registrazione effettuata il 9/1/2015 ore 12:00)
Message to Anonymous
MESSAGGIO PER ANONYMOUS: non fate sciocchezze ragazzi. Se si volessero mettere down i siti del jihad le agenzie saprebbero farlo. E’ MOLTO più utile averli attivi per sapere “dove incontrarsi” (monitorare e analizzare). La vostra è una azione comprensibile ma stupida! Già fatta dai vostri colleghi israeliani tempo… facendo solo perdere tempo ai chi si occupa delle faccende. (vedi azione Anonymous) Si deve lottare insieme non credete?
Dopo Charlie Hebdo solo Zombie: il nuovo terrorismo ibrido – di Marco Lombardi
I(Download the document in English)
Una analisi degli eventi che sono seguiti al Massacro delle Matite l’altro giorno è opportuno rimandarla a quando tutte le informazioni saranno disponibili, per una analisi puntuale delle dinamiche.
Ma fin da ora è opportuno sottolineare alcune caratteristiche dell’evento che segnano l’evoluzione del terrorismo che ci si trova a combattere nella nuova forma ibrida di guerra.
L’attacco a Parigi: una “ISISizzazione” delle tattiche militanti in Europa? – by Emilio Palmieri
Il 7 gennaio 2015, nel centro di Parigi, un team composto da tre militanti di ispirazione e prassi qa’idista ha portato a termine un attacco contro un obiettivo deliberato – la sede del giornale satirico “Charlie Habdo” – e contro obiettivi di opportunità (un poliziotto ed un passante) che si sono frapposti nel corso della manovra di esfiltrazione.