All posts by Marco Lombardi

26Nov/16

“Fire Intifada” in Israel? Why it matters for Europe and the rest of the world – by  Maria Chr. Alvanou

Israel has declared state of emergency as the country is in flames and cities like Haifa face imminent danger due to wildfire[1]. About 80,000 people have been asked to evacuate their homes and flee to save their lives[2], while their property is in danger of perishing in raging flames. Italy, Greece, Cyprus, Croatia, Bulgaria, Russia and Turkey[3] have sent special firefighting aircrafts to help Israeli authorities cope with the situation. Continue reading

15Nov/16

Violenze a Milano: le gang dei Latinos

Milano torna ad essere al centro della violenza delle pandillas, ovvero le gang latinoamericane, radicatesi sul territorio negli anni e pienamente “operative”, come dimostra l’ultimo fatto di sangue. Sabato 12 novembre 2016, sono le ore 19 e la zona di piazzale Loreto è ancora gremita di persone impegnate nello shopping del weekend nel vicinissimo corso Buenos Aires, una delle principali arterie commerciali meneghine. Continue reading

07Nov/16

Quale sarà la sconfitta del Daesh?

I recenti successi delle operazioni via terra in Siria, che hanno gravemente limitato il territorio sotto il controllo del Daesh, hanno scaldato i cuori e le menti di molti che hanno ritenuto che la sconfitta del Daesh fosse ormai dietro l’angolo, prima con l’accelerato dinamismo delle operazioni su Mosul e ora spostando l’attenzione su Raqqa, secondo la medesima linea interpretativa per cui privare il Daesh del territorio sia il fatto vincente esclusivo. Continue reading

20Ott/16

Sicurezza nei centri commerciali: il corso #ITSTIME4MALL

Si è appena conclusa la prima edizione di ITSTIME4mall, un corso di alta formazione erogato dall’Università Cattolica sotto la responsabilità scientifica e la docenza di ITSTIME, al quale hanno partecipato i responsabili della sicurezza dei diversi punti vendita Carrefour in Italia.

Il corso è strutturato per fornire strumenti per l’acquisizione di consapevolezza e competenze circa la situazione contemporanea, profilando possibili scenari e focalizzandosi sulle modalità operative di intervento per mettere in  grado i  centri commerciali di ridurre la propria vulnerabilità e migliorare le loro capacità di risposta in caso si trovino coinvolti in un attacco terroristico.

itstime4mall

La cronaca recente non ha escluso i centri commerciali dagli obiettivi prescelti per portare a termine attentati terroristici. La scelta specifica di colpire questo target può essere dettata da diverse motivazioni tra le quali l’identificazione del brand come espressione del nemico da combattere, la facilità operativa di portare a termine un attacco o semplicemente la prossimità della struttura e l’opportunità, in termini anche comunicativi, che porta con sé. Anche la grande distribuzione e quindi i centri commerciali, si trovano infatti a racchiudere in sé tre aspetti altamente rilevanti nella società che il terrorismo ha da sempre sfruttato: l’impatto comunicativo, l’asset valoriale e, non da ultimo, quello economico. Non farsi quindi trovare impreparati è la carta vincente sia in termini di garanzie di sicurezza e di tutela per il cliente sia per contenere il danno che un eventuale attacco potrebbe portare al business aziendale.

Partendo quindi dall’analisi dei più recenti attacchi a centri commerciali, il corso ha guidato i partecipanti all’analisi critica delle modalità operative utilizzate per realizzare gli attacchi, nonché dei profili degli attentatori, per identificare possibili vulnerabilità sulle quali intervenire per ridurre sia la probabilità di un attacco che gli eventuali danni che potrebbe provocare. Attraverso il modello del crisis management applicato al terrorismo i partecipanti sono stati sollecitati ad approfondire aspetti come il coordinamento in caso di un attacco e i processi di comunicazione interni ed esterni per sensibilizzare sul tema e gestire l’evento critico qualora si presentasse.

Sì è trattato del primo importante corso rivolto ai centri commerciali, potenziali bersagli del terrorismo, che definisce una offerta formativa continua promossa da ITSTIME Università Cattolica.

03Ott/16

Safety and Security Planning for Durban 2022 Commonwealth Games: A Great Opportunity for a Safer Durban – by Giovanni Pisapia

Every year, in September, the South African Police Service (SAPS) releases the official crime statistics for South Africa. The statistics reflect the total numbers of crimes for various categories recorded by the police for the previous financial year – from the 1st April of the previous year to the 31st March of the release year (Institute for Security Studies, 2016a). Continue reading

30Set/16

The Charlotte social unrest violence: Why islamist terrorism is not the sole security threat – By Maria Alvanou

Since the attack of September 11, the U.S. took the lead in the struggle against terrorism. They did so dealing with it in the context of “war against enemies of the nation”, so that american citizens are protected from “external” threats that challenge the security of the country. This line of response set standards (legal, military, and police) that affected counterterrorism strategy globally. Yet it is not terrorist attacks, but social unrest violence that has been challenging seriously and repeatedly the domestic security of the country. Killings of members of the African American community by the police, as well as more generally the phenomenon of police brutality in relation to racial prejudice[1] have been the background for serious protests, violent riots, even “revenge shootings”[2]. Continue reading

11Set/16

September 11, 2016: Are we safer today? – By Maria Chr. Alvanou

It was 15 years ago, since terrorism shaped global history and turned international terrorism into the number 1 security threat. The infamous attack remains a symbol of jihadist atrocity and a reminder of how even the mightiest military power on earth can be vulnerable. “Al –Qaeda” became a name to fear, perceived as the Lernean Hydra of terrorism, especially because it waged global jihad as an “umbrella network”, under which off-springs, cells and individuals could perpetrate attacks in a flexible way and without the conventional structural and operational limitations of the past. Continue reading

08Set/16

Elezioni in Meclemburgo-Pomerania: le ragioni dietro “l’avanzata” del partito AfD – by Barbara Lucini

Meclemburgo-Pomerania è uno dei sedici Laender della Germania situato a Nord – Est del Paese con una vasta estensione geografica, ma una delle più basse densità abitative. La sua peculiarità è quella di includere nel suo territorio città come Stralsund e Wismar o le isole di Rügen o Hiddensee, tutte mete ad alta attrazione turistica (soprattutto per il turismo interno o dei Paesi nordici) e, vero soprattutto per Hiddensee, anche meta culturale per gli intellettuali mitteleuropei o per gli appassionati di questa cultura. Continue reading