Scrivevo due giorni fa: “Ieri, 7 settembre 2006, al- Jazeera e CNN hanno messo in onda l’ennesimo video del jihad. La produzione è quella garantita da As-Sahab, uno dei più noti centri mediatici del terrorismo. Si tratta del medesimo marchio che sabato scorso 2 settembre 2006 si era presentato con un video di 41 minuti (…). Una serie di nuovi prodotti mediatici è attesa in occasione dell’anniversario del Nine Eleven e As-Sahab aveva annunciato nei forum una sua realizzazione.
Si tratta di vedere se quello di ieri è il video annunciato o solo – come è probabile – una sorta di trailer di qualcosa di più ampio e completo che non è ancora stato distribuito. Una tale comportamento non stupirebbe: la via via migliorata produzione mediatica jihadista si è anche progressivamente raffinata nelle tecniche di promozione della propria comunicazione, complici spesso – più o meno volontari – i sistemi mediatrici dell’occidente, disponibili a fornire spazi a possibili ‘breaking news’ qaediane”.Tutto confermato.
Ieri, domenica 11 settembre, la produzione multimediale jihadista di As-Sahab è uscita con un documentario di 90 minuti, diviso in due parti, a commemorazione del quinto anniversario dell’attacco at WTC, intitolato : “Knowledge is for Acting Upon”. Si tratta di 950 Mb di buona qualità, di cui ho identificato sulla rete circa 450 link divisi tra le due parti, disponbili in formato .avi .rm o .3gp, e circa 60 link che rimandano a una versione unificata delle due parti, ridotta a circa 150 Mb. Dunque una distribuzione ampia e capillare attraverso la maggior parte degli hosting free per il donwload.
Il video, come al solito sottotitolato in inglese, appare come un mix di film d’azione degli anni Ottanta e un documentario della BBC. Ma il linguaggio di Osama bin Laden e di Ayman al-Zawahiri è denso di rimandi religiosi e poetici di grande capacità evocativa. L’obiettivo del video sembra essere quello di celebrare l’anniversario attraverso una comunicazione pedagogica che illustra le ragioni d’essere di al-Qaeda passando per la nascita dello Stato di Israele, la presenza delle truppe americane in Arabia Saudita e nel Medio Oriente, fino alla guerra in Iraq. Il documentario è sostanzialmente costruito con materiale d’archivio che ci presenta tutte le star jihadiste tradizionali quali Osama bin Laden, Ayman al-Zawahiri e Abdallah Azzam, e quelle più recenti: Hamza al-Ghamdi e Wa’el al-Shihri, tra i kamikaze del Nine Eleven, che qui sono riproposti nella dichiarazione del loro testamento con le immagini del “trailer” del 7 settembre. Il filo rosso è garantito da una voce narrante fuori campo di uno speaker non identificato, che lega ipotetici spettatori jiahdisti posti di fronte a un Pc piuttosto, che alla televisione, con le evidenti immagini di repertorio riproposte da questi media: sempre meno “informazione” e sempre più “fiction”….
Il video è organizzato secondo una scaletta che propone: La storia della nascita di Israele e del conseguente conflitto palestinese. A cui segue un estratto del testamento di Hamza al-Ghamdi. Continua Osama attaccando l’occidente e la crociata in corso da tempo per soggiogare l’Islam al fine di sfruttare al meglio i giacimenti pretoliferi. Compare anche il vecchio ispiratore di Osama e fondatore di Al-Qaeda, Abdallah Azzam che richiama i fedeli alla jihad.
Di nuovo ecco una parte del testamento di un altro attentore del 9/11: Wa’el al-Shihri. Poi la voce fuori campo sostiene che lo sceicco cieco Omar Abdel Rahman sia stato imprigionato ingiustamente e come l’altro attentatore, Hamza al-Ghamdi, nel suo testamento citi sia lo sceicco che altri jihadisti imprigionati per gli atttentati del 1993 al WTC e nel 1998 all’ambasciata USA. Segue un nuovi invito alla Jihad per stabilire la legge islamica nel mondo, da parte dello sceicco Hamood bin Uqla al-Shu’aybi.
Si presenta ora l’Afghanistan, ingiustamente attaccato dagli Stati Uniti, come rifugio per i mujahideen di tutto il mondo, anche con un intervento a voce del Mullah Omar.
L’argomentazione dell’embargo all’Iraq, viene poi ripresa da Zawahiri, quale causa della morte di milioni di musulmani: da cui la necessità di fondare nel 1998 da parte di Al-Qaeda, il Fronte Mondiale Islamico per la Jihad contro Giudei e Crociati.
Verso la conclusione, il documentario non risparmia attacchi allo sceicco saudita Safar al-Hawali, già ideologo di Al-Qaedaa, e ci ripropone Adam Gadahn, l’Americano, per attaccare Bush, accusato di avere pianificato fin dall’inizio del suo mandato l’attacco all’Iraq.
Questo video è interessante, a una prima lettura, per almeno due ragioni.
La prima ragione riguarda i contenuti, che continuando una linea intrapresa da Al-Qaeda negli ultimi messaggi, sostengono con orgoglio la preparazione, organizazione e realizzazione dell’attentato del Nine Eleven da parte qaedista, portando evidenze contro i presupposti complotti americani e sionisti presenti dietro all’attacco: Al-Qaeda è l’autore, che ha preparato gli uomini che si sono avviati all’impresa con la benedizione di Osama, Zawahiri, al-Suri e altri leader del terrorismo islamico.
La seconda ragione riguarda la distribuzione del video: ampia e capillare; la sua anticipazione con il trailer del 7 settembre; la sua intensa presenza sui circuti mediatici occidentali. Di nuovo, ripetendo il mio commento del giorno 8/9, oggi ci troviamo a visionare un prodotto mediatico di buon livello ma sempre meno “informativo” e sempre più legato alla dimensione “drammaturgica”: in tal senso è legittimo chiedere quanto la sua distribuzione sia più un contributo all’informazione o più un contributo al brand mediatico di Al-Qaeda.