Una cellula dell’Isis composta da cinque cittadini tajiki tra i 24 e i 32 anni sono stati arrestati in Germania. Stavano progettando attentati contro obiettivi militari statunitensi e nei confronti di un individuo indicato come “critico dell’Islam”.
I jihadisti volevano inizialmente recarsi in Tajikistan per combattere contro il governo, ma hanno poi cambiato i piani, organizzando attacchi in Germania. La cellula era in contatto con due alti esponenti dell’organizzazione terroristica in Siria e Iraq e stava monitorando le basi aeree statunitensi in suolo tedesco.
Gli inquirenti, durante le perquisizioni, hanno rinvenuto armi, munizioni e materiale per costruire ordigni esplosivi (parte del quale acquistato su internet).
Due dei cinque soggetti erano inoltre stati assoldati per un assassinio su commissione in Albania, ma il piano era fallito.
Criminali diventati jihadisti? Jihadisti disposti anche a prestarsi come criminali per auto-finanziarsi? Emerge dunque ancora una volta il nesso tra crimine e jihad, anche se al momento le informazioni sono troppo limitate per fornire una panoramica esaustiva.
Un altro aspetto interessante riguarda la nazionalità tajika degli attentatori, certamente non comune in ambito jihadista europeo. Come erano arrivati in Germania? Quando? Cosa facevano? Spuntano poi nuovamente i Balcani come terreno fertile per una criminalità che si intreccia spesso con il jihad.