L’annuncio, con scuse, del Presidente Obama della morte del cooperante italiano Lo Porto ha sconvolto tutti. Perché un italiano è stato ammazzato, per le modalità e la criticità della strategia dei droni, per il ritardo nella comunicazione, ecc. In questa berve nota non voglio commentare nulla di tutto ciò, seppure importante. Ma desidero evidenziare che nel raid è stato ucciso Adam Yahiye Gadahn: un personaggio di grande spicco della comunicazione mediale di Al Qaeda, il primo anchorman nativo americano, che per anni è stato il portavoce in numerosi video del jihadismo globale.
Adam era un americano nato il primo settembre 1978 in una famiglia di agricoltori della California, convertito all’Islam (1995) e sposato con una donna afghana, Paese in cui si era trasferito via Pakistan (1997). Attivismo soprattutto dal 2004 con Al Qaeda, nel ruolo sempre più autonomo di speaker americano in numerosi messaggi, con una taglia da un milione di dollari.
All’inizio lo si ritrova comparsa in un video in cui si invita Osama a nuovi attacchi contro US, è il 27 ottobre 2004. Sempre in ruoli di secondo ordine lo si rivede nei video dell’11 settembre 2005 e del 7 luglio 2006. Poi finalmente proprio Al Zawahiri lo presenta nel video del 2 settembre 2006: è pochi giorni dopo che, in occasione del video abituale per “All the brothers who took part in the raids on America were dedicated, strong-willed, highly motivated individuals with a burning concern for Islam and Muslims.”
Le sue apparizioni continuano: il 29 maggio 2007 in cui ricorda: “You and your people will Allah willing experience things which will make you forget all about the horrors of September 11th, Afghanistan and Iraq, and Virginia Tech”.
Critica poi Bush il 6 gennaio 2008; affronta I temi Pakistani il 4 ottobre 2008; il 13 gennaio 2009, in lingua araba, ricorda le sue origini familiari ebraiche; poi di seguito sui temi della abituale propaganda jihadista: 13 gennaio 2009, 7 marzo 2010, 20 giugno 2010. 29 settembre 2010, 23 ottobre 2010, 2 giugno 2011 in cui incita ad attaccare i bersagli americani, il 18 settembre 2012 ancora con Al Zawahiri per l’Anniversario, poi il20 settembre 2012 in supporto dei fratelli nordafricani e medio-orientali, infine il 19 agosto 2013.
E’ evidente che nel mirino del drone c’era Adam, una figura di grande spicco della accorta campagna mediatica del jihadismo. Ne sentiranno la mancanza… ma non troppo: se prima era uno dei pochi native-speaking, ora è uno dei tanti.