Ebola is still spreading although it is no more interesting for media as few weeks ago. The last released WHO report counts for 3,341 confirmed cases among Guinea, Liberia, Sierra Leone and Senegal and a total of 1,687 deaths [1]. The web is getting overcrowded with different projections of the virus diffusion based on now proved models that however are drawing not always a coherent picture: several variables, such as time, confirmed, probable or suspected cases, official or un-official data are responsible for a variety of estimations and worst-case scenarios. Continue reading
Yearly Archives: 2014
Khorasan: vecchio, nuovo, dubbi… – by Marco Lombardi
Oggi il clamore è sul nuovo gruppo detto del Khorasan (regione storica centro asiatica), cappeggiato da Mushi al Fadhli, che rimanda a una affiliazione di AQ(centrale) e al territorio centro asiatico tra Afghanistan Pakistan e regioni limitrofe, con maggiori legami ad al Nusra. Il gruppo è pubblicizzato come una nuova spina “pungente” per l’Occidente, ma soprattutto per l’America e addirittura più pericoloso di IS per l’intelligence US.
Grand Theft Auto: Salil al-Sawarim: gamification secondo IS – by Marco Lombardi
La prima release di Grand Theft Auto (GTA) esce nel 1997 per playstation e altre piattaforme. Oggi esce specificando dopo i due punti: “Salil al-Sawarim” ed è la versione di IS per agganciare giovani non più da avviare alla carriera di grande ladro d’auto ma a quella del jihadista. La specifica suona “Lo sferragliare delle spade” ed è in tono con le immagini del trailer del video gioco annunciato, che non è molto diverso dai video che promuovono video giochi commerciali. Per questa ragione ITSTIME ha deciso di renderlo fruibile qui di seguito (1).
18/09/2014: l’Australia arresta! – by Matteo Vergani
Il 18 settembre 2014 l’Australia si è svegliata con la notizia della più grande operazione anti-terrorismo mai condotta nel paese. Oltre 800 poliziotti hanno condotto una operazione sicronizzata all’alba in diversi quartieri di Sydney e in tre luoghi del Queensland (Brisbane, Logan e Underwood), al termine della quale 15 persone sono state arrestate a Syndey. Continue reading
Flames of War: Fiamme di Guerra, una novità? – by Marco Lombardi
L’ultimo breve video di IS, Flames of War – Fiamme di Guerra – sta ricevendo gli onori della cronaca come un sofisticato trailer nella campagna mediatica condotta da al-Hayat Media Center per IS. Si tratta di un video di circa un minuto, discretamente fatto con materiale di repertorio, abbastanza serrato nel ritmo, qualche slow motion: diciamo sullo stile del trailer che annuncia cosa verrà dopo. In questo caso che sia un altro video o altro, in riferimento alla guerra vera, staremo a vedere.
Questa sera i media riescono a dire che AQAP e AQIM che appoggiano IS testimoniano il riavvicinamento di AQ a IS: incompetenza totale e preoccupante dopo giorni di “approfondimento”. Vedi sotto……..
AQIM e AQAP insieme: una nuova vittoria di IS
Una nuova vittoria di Al Baghdadi su Al Zawhiri è il messaggio di oggi (datato 11 settembre), congiuntamente emesso da AQAP e AQIM.
Con Haines sono tre: le decapitazioni e la politica di IS – by Marco Lombardi
Con Haines sono tre gli occidentali barbaramente uccisi da IS per continuare il suo filone della “Comunicazione minacciosa” (si vedano commenti precedenti rispetto alle strategie comunicative di IS). Un quarto è in lista e non è chiaro come poi la lista continui. Questa comunicazione ha un duplice effetto: quello di spingere la colazione internazionale, o almeno parte di essa, all’intervento e quello di spaccarla al suo interno per la questione dei negoziati sugli ostaggi. Entrambe le azioni (guerra e negoziato sugli ostaggi) si fanno urgenti e hanno un certo grado di interdipendenza.
Social liberi. Quale spazio al terrore? – by Alessandro Burato
Dopo la brutale esecuzione del britannico Haines si riaprirà la discussione, accesasi alcune settimane fa e che continua tutt’ora, circa la legittimità e l’efficacia della decisione di Twitter, e successivamente di Facebook, di non permettere la pubblicazione dei video delle decapitazioni dei giornalisti americani ad opera di IS. Decisione che è rimbalzata su tutti i siti d’informazione e testate giornalistiche è stata amplificata dai Social Network come l’annosa questione della libertà di espressione attraverso questi ultimi.