La casa mediatica jihadista Maktabah Khayr Ummah al-Islamiyyah (Khayr Ummah) è sorta con lo scopo di incoraggiare i credenti a combattere per il bene di Allah e a favorire il jihad nel Levante e come affermato dalla medesima essa si dichiara indipendente e non affiliata a nessuna organizzazione o gruppo. Ad oggi ha pubblicato circa 70 video di proselitismo, 13 periodici unicamente rivolti all’audience femminile dal titolo “Your Home. Home Islamic Magazine” e ha diffuso materiale rivolto prettamente all’audience maschile: 4 numeri dal titolo “Al Resalah” e 22 magazine intitolati “How To Call To God”, la cui pubblicazione di quest’ultimo risulta terminata a novembre 2018. Khayr Ummah si è adoperata per la diffusione dei propri prodotti utilizzando canali come Telegram, Facebook e Surface Web, ha dato vita ad una pagina web e ha diversificato strategicamente i contenuti della sua propaganda.
Figura 1. Home page della casa mediatica Khayr UmmahIl Sito web
Dalla grafica del portale emergono alcune informazioni rilevanti circa il livello di competenza degli sviluppatori. Visionando l’Home page si nota dal Footer, ossia la fascia inferiore del sito che solitamente contiene le note legali, la dicitura “Questo sito è stato creato da Site123.com”, web gratuito mediante il quale è possibile generare una pagina web senza la necessità di possedere capacità di progettazione. Ispezionando il portale nel dettaglio si verifica che sia stato utilizzato il software CMS (Content Management System) ossia “sistema di gestione dei contenuti” che agevola la gestione tramite un editor. È una delle applicazioni più utile per amministratori di sistema che non hanno competenze in materia di programmazione, vantaggioso per la gestione di siti web ove avvengono frequenti upload di immagini, link e documentazione scaricabile.
I contenuti che la pagina ospita appaiono suddivisi per sezione: Home page, Applicazioni, Riviste, Video e Dati ufficiali. In fondo all’Home page è presente una raccolta di immagini connesse al tema della lotta per il jihad e uno spazio dedicato alle dichiarazioni di alcuni sostenitori.
La prima sezione di navigazione offre delle app scaricabili ognuna delle quali è denominata: Applicazione/Dichiarazioni metodologiche; Applicazione/Parlare a favore della jihad nel nome di Dio; Applicazione dei mujahid.
Tuttavia, affinché fosse possibile ricevere aggiornamenti in tempo reale sulle principali pubblicazioni sul tema della lotta per il jihad, il 27 dicembre 2018 è stata diffusa un’applicazione Android.
Figura 2. “Applicazioni” scaricabili da al-Khayr Umat fi Bilad As-Sham
Figura 3. Sezione delle “Riviste” su al-Khayr Umat fi Bilad As-Sham
Figura 4. Sezione dei “Video” su al-Khayr Umat fi Bilad As-Sham
Figura 5. Sezione “Dati Ufficiali”
Nella sezione “Dati ufficiali”, inserita il 28 novembre 2018, vi è la prima comunicazione che incita a combattere contro i paladini della secolarizzazione e si esortano tutti i fedeli a ribellarsi e svolgere operazioni di martirio secondo il volere di Allah.
I video
La seconda sezione prevede un vasto catalogo di video realizzati da Maktabah Khayr Ummah al-Islamiyyah. Un’analisi dettagliata di quest’ultimi lascia ipotizzare che l’addetto al montaggio non sia un programmatore esperto giacché in molte immagini, in alto a destra, compare un time code ossia un flusso sequenziale di dati che rimanda all’utilizzo di un frame rate SMPTE (Society of Motion Picture and Television Engineers) utile per la realizzazione audio. SMPTE, una delle più grandi industrie mondiali sviluppatrice di oltre 800 standard nel settore del motion imaging pubblica anche il SMPTE Motion Imaging Journal che fornisce linee guide, scaricabili anche gratuitamente, e webcast interattivi educativi on-demand. Tali lezioni attraggono più di 4000 visite mensili poiché permettono di apprendere tecniche base per coloro i quali vogliono acquisire il funzionamento delle tecnologie di visualizzazione, audio, compressione o apprendere gli ultimi sviluppi nell’industria dell’imaging.
“Your Home. Home Islamic Magazine”
Nella terza sezione vengono pubblicati i numeri di Your Home, periodico mensile la cui diffusione è iniziata a dicembre 2017 con il suo tredicesimo numero divulgato l’1 gennaio 2019. Alcuni tratti distintivi della rivista fanno pensare ad un ritorno al passato quando il Daesh nel 2015 rendeva pubblica per le donne, su vari forum online, una guida dal titolo “Women of the Islamic State: Manifesto and Case study”. Il manifesto, redatto dalla Brigata al-Khamsaa struttura per le donne militanti, affrontava diverse tematiche alcune delle quali si ritrovano anche in Your Home: la funzione fondamentale di una donna come serva del marito e dei figli, incoraggiamenti all’educazione religiosa e numerose epistole di condanna alla condizione femminile nel mondo occidentale.
La rivista Your Home risulta però ben strutturata, suddivisa per argomenti e in tre paragrafi distinti:
- Il 1° paragrafo “Sezione della famiglia” definibile di “Counseling psicologico” riserva consigli alle donne di ampio respiro: la venerazione del marito, la dedizione nella cura della famiglia e l’obbligo di impartire l’educazione islamica ai propri figli evitando mescolamenti con la cultura occidentale.
- Il 2° paragrafo intitolato “Sezione di idee e suggerimenti” aiuta le donne a gestire e promuovere una casa musulmana con l’aggiunta di una sezione di pulizia e cucina. Un paragrafo presente all’interno di ogni mensile in cui l’autore/autrice si riserva di fornire anche consigli erboristici e alimentari per assicurare un ambiente sano alla propria famiglia.
- Il 3° paragrafo dal titolo “Sezione varia. Ricco di stranezze e di vantaggi: storie e varie cose belle” è previsto, in tutti i numeri del magazine, come paragrafo conclusivo ove non mancano sia i rimproveri all’immoralità delle donne occidentali che consigli di varia natura per le mamme e il mondo della famiglia in generale.
È chiaro che tale periodico proponga una contro narrativa rispetto alle più conosciute riviste femminili europee e internazionali. Già nel 1976 il sociologo Erving Goffman aveva descritto in alcuni suoi studi che il posizionamento delle modelle nelle pubblicità rispecchiasse i ruoli femminili nella società moderna e la rivista in esame, a suo modo, propone un nuovo modello di donna e di bellezza più conforme alle norme sociali della comunità islamica con una contrapposizione del culto della famiglia.
Stando a tale struttura il perno centrale sarebbe costituito dalla volontà di diffondere un modus operandi standardizzato che si discosti quanto più possibile dall’icona della donna occidentale, dalla condotta deplorevole, e che promuova una sensibilizzazione rispetto ai grandi temi: famiglia ed educazione delle nuove generazioni secondo i precetti jihadisti, integrità e solidità delle relazioni con il proprio coniuge e più in generale con l’uomo.
Analisi di “Your Home”
I contenuti: analizzando nel dettaglio Your Home è plausibile pensare che vi siano più autori addetti a redigere i paragrafi. Nella prima sezione di “Counseling psicologico” vengono forniti consigli tecnici sulla crescita e sviluppo idoneo dei bambini, sono presenti accenni agli studi psicologici sull’affettività con riferimenti a ricerche scientifiche internazionali, contenuti che inducono a pensare che l’autore sia istruito e dotato di specifiche conoscenze.
Nella “Sezione varia”, invece, i temi sono più agevoli ma anche maggiormente diversificati rispetto agli altri paragrafi, cosa probabile è che proporre argomenti troppo complessi e analoghi rischia di ridurre l’attrattiva delle lettrici nel lungo periodo, invece ricalibrando i contenuti verso nuovi temi l’appuntamento con la lettura mensile è quasi assicurato. Nel dettaglio, nella “Sezione varia” emergono molteplici questioni:
- Nel primo numero ci si focalizza sulle buone regole che la donna deve rispettare come saper gestire l’economia domestica, mantenere sempre il giusto decoro e valorizzare e supportare il proprio coniuge.
- Nel secondo numero c’è la testimonianza di una donna moglie di un combattente che rende grazie al marito per aver scelto di sacrificare la propria vita terrena rimanendo coerente con la propria ideologia, racconto supportato da un versetto del corano: “[…] “tra sangue e granate il cuore dell’uomo non vacilla perché la sua è una giusta causa”.
- Nel terzo numero si redige una lista di atti che la donna islamica non deve compiere: dimenticare di pregare; fare acquisti non necessari; commettere atti di ipocrisia; fornire educazione e istruzione occidentale; utilizzare le donne di servizio imitando le kaafir; guardare film dai contenuti osé; disobbedire al marito o abbandonarlo; fare stregoneria; instaurare rapporti con donne poco pudiche.
- Nel settimo numero vengono fornite indicazioni sul giusto utilizzo del cellulare affinché il volere di Allah venga soddisfatto: utilizzarlo per accrescere il numero degli adoratori di Dio oppure per aiutare i musulmani quando le circostanze lo richiedono.
- L’ottavo numero rimarca l’importante ruolo delle infermiere nella cura dei mujaheddin.
- Nel decimo numero si forniscono linee guida per insegnare il coraggio ai bambini e viene sottolineato che: “i genitori svolgono un ruolo di primo piano che facilita il successo dei figli. […] Chiudere il bambino al buio in una stanza e verificare qual è la sua reazione in termini di paura aiutandolo a superarla. […] Motivarli per accrescere la loro consapevolezza, oltre al coraggio fisico anche il coraggio intellettuale.
- Nell’undicesimo numero vengono invece segnalati gli usi impropri delle immagini sui social network, sottolineando che è indegno pubblicare proprie foto ed è preferibile tener nascosta la vita personale per rispettare il volere di Allah.
- Nel dodicesimo numero sono delineati i doveri morali e doveri materiali dell’uomo ove i primi sono collegati allo sviluppo delle capacità di leadership e i secondi connessi al dovere di provvedere al sostentamento economico della propria famiglia. Per la donna gli obblighi fondamentali, affinché sia rispettato il volere di Allah, sono sia il dovere di obbedire al marito che servire i propri figli.
- Nel tredicesimo numero vengono poste in luce le regole per le donne che si ritrovano costrette a svolgere attività fuori dalla propria abitazione: ammissibile uscire con il permesso del coniuge e doveroso l’utilizzo del velo.
Le immagini: studi sociologici hanno approfondito l’approccio della comunicazione visiva per spiegare i fenomeni sociali ed hanno posto in rilievo che spesso le foto possano essere considerate dati alla stregua di parole e dei numeri in grado di catturare l’attenzione di un pubblico eterogeneo mediante scene di vita quotidiana. Difatti è possibile cogliere informazioni culturali dalle immagini utilizzate in Your Home verificandone una vera e propria strategia comunicativa.
Dal primo numero al terzo numero si può rilevare che le figure che accompagnano il lettore prediligono bambini e uomini di etnia araba ma dal quarto numero al dodicesimo le foto ritraggono sia bambini che uomini occidentali. La scelta di rappresentazioni atipiche rispetto ai contenuti può essere interpretabile come l’intenzione di porre in essere una strategia comunicativa che mira a creare coesione sociale tra lettrici che differiscono per contesto, razza ed etnia ma che presentano come comune denominatore il loro credo. In secondo luogo, scegliere di rappresentare l’uomo sia come il miliziano che come colui che aiuta sua moglie nelle faccende domestiche è altrettanto significativo. Questa immagine mette in scena inequivocabilmente l’emancipazione del ruolo dell’uomo nella famiglia islamica voluta evidentemente dalla donna nel nuovo millennio.
Figura 6. Immagine di Home Islamic Magazine da Telegram
Figura 7. Immagine nella sezione Consigli su Home Islamic Magazine
Quali differenze tra Your Home e Sunnat e Khola?
L’impronta di Sunnat e Khola, magazine femminile pakistano comparso su jihadology ad agosto 2017 con il suo secondo ed ultimo numero pubblicato a ottobre 2017, si differenzia totalmente da quella data a Your Home.
- I contenuti: i temi affrontati in Sunnat e Khola ripercorrono l’importanza e il prestigio di essere moglie di un uomo combattente, l’approvazione della poligamia come opportunità di condivisione degli oneri domestici e l’accettazione del martirio come possibilità di rinascita e di gloria eterna. Nonostante chiari riferimenti alla rieducazione della popolazione giovanile siano presenti in entrambi i magazine, Sunnat e Khola si distingue per la propaganda violenta e per aver promosso la mobilitazione femminile nella lotta per il jihad
- Le immagini: l’abilità di Sunnat e Khola di apprendere la logica dalle pubblicazioni di Dabiq, prima rivista dello Stato Islamico, e utilizzare un corpus di immagini nella consapevolezza che comunicando attraverso di esse sarebbe stato possibile amplificare i significanti ed i significati è un dato inequivocabile, lezione di cui ne ha fatto tesoro anche Maktabah Khayr Ummah al-Islamiyyah seppur in modo differente.
Da un’analisi delle rappresentazioni presenti nel magazine pakistano è emersa una scelta coerente delle stesse rispetto al contenuto e agli argomenti affrontati. Ad esempio, la testimonianza conclusiva del primo numero di Sunnat e Khola riporta la storia di un bambino di 6 anni che ambisce a diventare un mujaheddin, testimonianza rafforzata dall’immagine di un bambino-soldato con un bazuca in spalla.
Figura 8. Testimonianza conclusiva Sunnat e Khola #1
Invece, dalla copertina del secondo numero di Sunnat e Khola si possono osservare tre donne in niqab al pc ed in secondo piano, in basso a destra, vengono mostrate delle pietanze riposte su un tavolo con accanto un AK47, immagine che ben raffigura l’attuale diversificazione dei ruoli delle donne nelle organizzazioni jihadiste. Anche al termine di questo numero viene riproposta la dichiarazione di una giovane aspirante combattente ma questa volta la rappresentazione prescelta è quella di una bambina con una Glock 43 calibro 9.
Figura 9. Immagine di copertina Sunnat e Khola #2
Figura 10. Testimonianza conclusiva Sunnat e Khola #2
Quali sviluppi?
I teorici Tench e Yeomans (2009) hanno parlato della diversificazione di metodologia che sussiste tra la propaganda e la persuasione, sottolineando che se la propaganda si preoccupa solo degli obiettivi e del fine del propagandista, la persuasione, invece, si preoccupa anche degli obiettivi del ricevente. Alla luce di ciò, è indiscutibile che i due magazine femminili analizzati abbiano adottato strategie di manipolazione dissimili giacché Sunnat e Khola si è distinto per la sua propaganda violenta mentre Your Home per la sua comunicazione persuasiva.
La comunicazione testuale supportata da quella visiva è lo strumento mediante il quale si facilita la costruzione del consenso generalizzato rispetto ad una specifica tematica. Il sondaggista Patrcik Caldell nel 1980, nell’ambito dello studio delle campagne elettorali, ha parlato della capacità di governare il consenso del pubblico mediante una “campagna elettorale permanente” ossia perpetua e costante. Seguendo la logica proposta da Caldell è possibile rintracciare delle analogie con la strategia che si cela dietro alla pubblicazione di Your Home, prodotto da Maktabah Khayr Ummah al-Islamiyyah, dalla lettura piacevole e dai contenuti meno brutali la cui abilità comunicativa si basa su due pilastri:
- Accrescere il consenso e la cerchia dei lettori grazie alla propria “campagna permanente mensile”;
- Sensibilizzare gradualmente gli attori sociali alle nuove regole di gioco proposte dal jihadismo modificandone la struttura di idee attraverso toni meno forti e un approccio meno invasivo ma più efficace nel lungo periodo.